Roma-Napoli, steward racconta: "Licenziato perché ero con Osimhen, Victor ha dato di matto"

25.10.2022
19:30
Redazione

Retroscena dall'Olimpico dopo Roma-Napoli

Napoli Calcio - Retroscena tra Osimhen e uno steward all’Olimpico dopo Roma-Napoli finita con la vittoria azzurra. A parlare è stato direttamente il diretto interessato, un ragazzo napoletano di 18 anni, intercettato quest’oggi dai colleghi di SerieANews. Il giovane, fan sfegatato di Osimhen, è infatti riuscito a incontrare il suo idolo grazie a Oma Akatugba (giornalista e amico dell’attaccante, ndr). 

 “Dopo un po’ di attesa sono stato presentato a Victor: mi ha preso per il braccio e mi sono seduto accanto a lui, proprio dove poco prima c’era seduto Tammy Abraham. Le mie mani tremavano in quel momento, il mio sogno era diventato realtà in quel momento. Gli ho mostrato tutte le sue foto, i suoi video, lui ha apprezzato molto. Sono fissato con lui, cerco sempre aneddoti nascosti. Si è addirittura emozionato guardando la torta dei miei diciotto anni (dove era rappresentato proprio Osimhen, ndr)”.

Sogno realizzato finché poi non c’è stata l’amaro sviluppo: “Ho chiesto a Victor di farci un selfie, l’ho inviato subito ai miei genitori. Loro sanno quanto tenevo ad incontrare Victor. Dopo un po’, però, è arrivata una responsabile della Roma che mi ha chiesto di darle il fratino da steward e che non avrei potuto stare con un calciatore sul mio posto di lavoro”. 

Infine conclude: "Mi ha colpito tantissimo, questa situazione mi ha fatto capire quanto in realtà sia una persona con un cuore immenso. Ha un’umiltà incredibile, immensa. Poteva fregarsene, ero solo un semplice fan. Ha insistito per farmi stare con lui, si è preoccupato se stessi perdendo il lavoro. È una persona d’oro, un ragazzo incredibile e non il solito vip. Ci tengo a ringraziare Oma, senza di lui non sarebbe mai accaduto. Ho davvero fatto la scelta giusta a scegliere un idolo così!". 

“In quel momento - continua - Victor si è alzato ed ha chiesto spiegazioni alla donna, chiedendole perché avesse avuto quella reazione: ‘He is my brother, è qui con me. Perché fai così?’. Non riuscivo ad accettare che mi stessero cacciando fuori Ho detto a Victor di non preoccuparsi e che sarei andato via subito. Lui mi ha chiesto ‘Quanto ti pagano?’ e ho provato a tranquillizzarlo. A me incontrarlo era bastato, ma lui ha insistito. Gli ho detto la cifra e lui ha iniziato a dare di matto, non riusciva ad accettare che fossi trattato in quel modo per una cifra del genere. Ha detto ad Oma di scrivermi, ha aggiunto che si sarebbe occupato lui della situazione e di non preoccuparmi”.

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