Le parole dell'ez attaccante
Le parole dell'ez attaccante

Rossi: "Mertens centravanti, idea geniale. Sarri come Guardiola: ha portato un gioco innovativo, ma nel calcio conta vincere"

22.09.2017
12:10
Redazione

Paolo Rossi ha dichiarato a QS:

Mertens le ricorda qualcuno?

«Sì, un certo... Paolo Rossi. A inizio carriera, avevo vent’anni, al Vicenza passai dal ruolo di ala tornante a quello di punta centrale. Fu Giovan Battista Fabbri a convincersi che ero più adatto al ruolo di centravanti. Far giocare il belga al centro dell’attacco è un’idea geniale, in gran parte determinata dall’infortunio di Milik dello scorso anno. Mertens fa movimenti da attaccante centrale vero, non è di certo un falso nueve. Una squadra che vince con un gioco così spettacolare è cosa rara»

Il Napoli è l’unica alternativa allo strapotere bianconero?

«Anche prima dell’inizio del campionato, nonostante l’ottimo mercato delle milanesi, in particolare dei rossoneri, la squadra di Sarri era la più accreditata avversaria per Allegri & C. Ora sta confermando i pronostici e il merito è in gran parte di Sarri. Ha dato alla squadra un gioco organizzato e innovativo: nel Napoli tutti sanno cosa fare, giocano a memoria, creano sette o otto occasioni a partita. Il fatto che con il mercato estivo non ci siano stati cambi di rilievo alla rosa è un ulteriore vantaggio per gli azzurri: più giocano insieme, più si abituano agli automatismi tattici. Non bisogna dimenticare però l’impegno in Champions che porta via energie fisiche e mentali, per questo do qualche chance scudetto anche l’Inter».

Un attaccante che non segna è quasi un ossimoro. Higuain sta diventando un caso alla Juve...

«Non sarei così severo. Continuo a considerarlo uno dei primi cinque o sei attaccanti al mondo, i ritmi di due stagioni fa, quelli del record di gol, sono irripetibili anche perché è cambiato il contesto, il Napoli giocava solo per lui. L’appannamento c’è ma dobbiamo considerare il fisico di Gonzalo: anche lo scorso anno fece fatica all’inizio a entrare in forma, vedrete che supererà anche questo momento».

Si dice: il Napoli gioca bene evince, la Juve gioca male ma porta a casa lo stesso i tre punti. Si è spiegato il perché?

«Non mi appassionano molto le questioni estetiche: lasciano il tempo che trovano. Nel calcio contano i risultati e Allegri, da quando è alla Juve, ha vinto tre scudetti, tre Coppe Italia e fatto due finali di Champions. Il Napoli è diverso da tutte le altre squadre: è una squadra che gioca molto corta con tanti giocatori duttili. Non vorrei far paragoni ma Sarri è un allenatore molto simile a Guardiola: riesce a dare la sua impronta alle squadre che guida»

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