Sabatini: "Il Napoli sembra più stanco dell'Inter, come è possibile? Sta mostrando qualche crepa"

12.05.2025
10:30
Redazione

Il commento di Sandro Sabatini sulla corsa scudetto Napoli-Inter

Ultimissime Calcio Napoli - Il giornalista Sandro Sabatini attraverso il proprio canale youtube ha commentato il pareggio tra Napoli e Genoa.

Corsa scudetto Napoli-Inter, il commento di Sabatini

"Questa volta Raspadori non è bastato. Il giocatore che ha segnato 5 gol nelle ultime 11 presenze, vero protagonista del girone di ritorno del Napoli, sembrava aver regalato ad Antonio Conte un'altra vittoria di misura, come quella della scorsa settimana contro il Lecce. Ma il calcio, si sa, sa essere imprevedibile. 

Proprio Raspadori viene sostituito e al suo posto entra Billing, scelto per la sua maggiore fisicità: 20-25 cm in più possono fare la differenza nel gioco aereo. E invece, proprio su un cross in area, Billing viene anticipato di testa dal genoano Vazquez, che firma il definitivo 2-2.

Una beffa che solo un bravo sceneggiatore di thriller avrebbe potuto immaginare. Ora il Napoli conserva un solo punto di vantaggio sull’Inter e si giocherà tutto nelle ultime due giornate: prima la trasferta contro il Parma, poi il Cagliari in casa. L’Inter, invece, affronterà la Lazio e infine il Como. 

Tutto dipenderà non solo dalla forza degli avversari, ma anche da cosa succederà nelle zone basse della classifica, dove squadre come Lecce, Empoli e Cagliari lottano ancora per la salvezza. È possibile che l’ultima gara al Maradona si trasformi in una doppia festa — scudetto per il Napoli e salvezza per il Cagliari — ma solo se i sardi riusciranno a fare risultato nello scontro diretto con il Venezia. Altrimenti, potrebbero arrivare a Napoli con l’acqua alla gola e con l’obbligo di fare punti.

La verità è che si stanno facendo troppi calcoli. Io stesso ci ho provato, ma alla fine torno sempre al punto di partenza: è meglio non pensare troppo a chi lotta per la salvezza. Anche perché, come dimostra il Genoa — già salvo, reduce da tre sconfitte consecutive e senza nulla da chiedere al campionato — queste squadre possono ancora fare grandi prestazioni. E infatti sono tornati da Napoli con un pareggio meritato. 

Sì, c’è stata anche un po’ di fortuna: il primo gol arriva da un’autorete di Meret, e il secondo da una giocata in cui solitamente l'attaccante non prende mai la palla. Ma Vazquez, stavolta, l’ha presa e l’ha messa dove Meret non poteva arrivare. Passiamo al commento. È vero che il risultato conta più di tutto, ma il modo in cui arriva non va ignorato.

E io, che detesto le spiegazioni filosofiche e i discorsi troppo attorcigliati sugli allenatori, lo dico chiaramente: il Napoli crea troppo poco. Anche quando la partita era ancora sullo 0-0, ha faticato a entrare in ritmo. 

Dopo il pareggio del Genoa, il Napoli non ha fatto granché per riportarsi in vantaggio, se non con quella bella imbucata di McTominay per Raspadori. E poi, sul 2-2, ci si aspettava un assalto finale, ma invece è arrivata solo tanta fatica.

Forse il Napoli sta sentendo la pressione. Forse è “venuto il braccino”, come si dice nel tennis: quando sei vicino al punto decisivo e improvvisamente non riesci più a giocare libero. Sì, credo sia un problema psicologico, perché non ci sono grandi alibi fisici o legati agli infortuni. E non ne voglio sentire parlare, di infortuni: non li considero un alibi valido né per l’Inter, né per il Napoli, né per nessun’altra squadra, nemmeno il Barcellona.

Conte si lamenterà, com’è giusto, dell’assenza di Lobotka e Neres e del mercato. Ma al loro posto c’erano comunque giocatori validi: Gilmour, per esempio, arriva dal Brighton ed è un nazionale scozzese, come McTominay. Il Napoli non giocava in dieci. Non c’è stata un’espulsione, ma solo un infortunio. 

E dire che, se ci fossero stati Juan Jesus o Buongiorno, avrebbero respinto quel pallone, è tutto da dimostrare. Il punto è che il Napoli ha subito due gol, ha mostrato insicurezza, e questo nonostante affrontasse un Genoa leggero, senza motivazioni, già salvo da settimane. Una squadra di ragazzi che però ha saputo mettere in difficoltà il Napoli.

Cosa ci dice tutto questo? È difficile dare una risposta. I numeri non aiutano: oggi il Napoli ha un punto di vantaggio sull’Inter, ma se guardiamo indietro, un anno fa c’erano 40 punti di distacco tra le due. Quindi sì, il Napoli ha fatto molto meglio dell’anno scorso, e l’Inter forse un po’ peggio. Però confronti di questo tipo lasciano il tempo che trovano.

Quello che posso dire è che il Napoli sembra stanco, ma è una stanchezza difficile da spiegare, visto che gioca una sola competizione. E non si può dire che non abbia una rosa ampia. Certo, Neres è mancato, ma Raspadori lo ha sostituito egregiamente con 5 gol in 11 partite. Quindi anche lì, il problema non è stato quello.

Il problema è che oggi, come spesso accade nel finale di stagione, a pesare sono la lucidità, i nervi saldi e la capacità di gestire la pressione. E lì, forse, il Napoli sta mostrando qualche crepa."

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