Sacchi stronca Napoli in Champions: "Non hanno esperienza, esagerato pensare che vadano in Finale"

28.08.2025
15:00
Redazione

Le parole di Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport:

"Se leggo l'elenco degli avversari, mi vengono i brividi e mi chiedo: come facciamo, noi italiani, a batterli e a sollevare finalmente un trofeo che non conquistiamo dal 2010? La Champions League, che è la Coppa dei Sogni, rischia di diventare la Coppa degli Incubi, a meno che non impariamo la lezione (non è mai troppo tardi) e ci adeguiamo allo standard di gioco europeo, fatto di aggressione, di pressing, di ritmo altissimo, di accelerazioni, di coraggio e di dominio del campo. Se, invece, continueremo a presentarci sul palcoscenico internazionale assecondando i vecchi principi della nostra scuola, e cioè difesa e contropiede, la vedo dura. Molto dura.

La sconfitta dell'Inter nella finale contro il Psg non è stata casuale, caso mai miracoloso è stato il percorso dei nerazzurri prima dell'epilogo, e questa batosta sta li a dimostrare che le squadre italiane, di cui l'Inter nella passata stagione era la più forte, non sono ancora al livello delle rivali. Il mio non è pessimismo, ma semplice constatazione della realtà. Se insistiamo a mettere, alla base di ogni progetto tecnico, le parole «grinta» e «determinazione», non arriveremo molto lontano. Bisogna puntare sul gioco, sulle idee, avere un'illuminazione che sparigli le carte e ci metta finalmente in condizione di vantaggio. Sul piano economico non possiamo competere con le tedeschi, con le spagnole, con le inglesi e nemmeno con il ricchissimo Psg. Dunque, si deve trovare una strada alternativa che non può che essere, come detto, quella del gioco. Guardate quanto hanno speso sul mercato Liverpool, Chelsea, Bayern Monaco, Real Madrid, e pensate a quanto sono più avanti di noi squadre come il Barcellona e il Chelsea. E ovvio che, per riportare il trofeo in Italia, serve un'impresa che abbia i suoi presupposti in una nuova mentalità calcistica, la quale risulterà poi utile anche alla Nazionale. Che cosa voglio dire? Che l'Italia ha bisogno di stile, di una connotazione diversa da quella che l'ha contraddistinta per troppo tempo. Insomma, soltanto uscendo dal conservatorismo e dalla tradizione riusciremo a essere protagonisti in Europa.

Abbiamo quattro rappresentanti: Napoli, Inter, Juve e Atalanta. Credo che il Napoli sia attrezzato, a livello numerico, per affrontare sia il campionato sia la coppa, ma non ha l'esperienza per farlo. Mi spiego? L'ambiente, fantastico per le emozioni che sa trasmettere, non è abituato alle vittorie, non ha la cultura del successo, e dunque per Antonio Conte la scalata al vertice sarà difficile. Lo possono aiutare elementi come De Bruyne, che conosce la manifestazione e può trasmettere lo spirito giusto a tutti i compagni, gli può dare una mano McTominay, che ha fatto un percorso straordinario da quando è arrivato in Italia, anche gli altri acquisti sono in grado di alzare il livello del gioco, e su questo Conte puntare. Tuttavia, resto convinto che immaginare i partenopei in finale di Champions League, nonostante l'affetto che mi lega ad Antonio Conte, sia esagerato".

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