VIDEO - Sarri: "Non mi accusate di omofobia, ero infuriato e ho insultato Mancini senza secondi fini. Tutto doveva finire sul campo, mi scuso con i gay"
Maurizio Sarri parla ai microfoni di Rai Sport dopo Napoli-Inter: "Cos'è successo con Mancini? Mi ero innervosito per la decisione su Dries Mertens, non ce l'avevo assolutamente con lui. Ho visto che si lamentava per il recupero, sono cose da campo che dovrebbero finire in campo. Era meglio se non succedeva ovviamente, ma è stata una classica litigata da campo. Quando mi sono accorto di avergli detto qualcosa gli ho chiesto subito scusa negli spogliatoi, penso che domani accetterà le scuse e mi accetto che si scusi anche lui. Solitamente da uomini di sport dovrebbero accettarsi subito le scuse. Ero inferocito, l'ho offeso, ma deve finire lì. Era una litigata da campo, doveva finire lì. Insulto omofobo? Mi sembra un'esagerazione, era un insulto di rabbia e senza secondi fini, non c'è niente di particolare e non ce l'ho con Mancini. Mi è scappata una parola perchè ero nervoso dopo l'espulsione di Mertens. Da lì ho perso lucidità, mi è sembrata un'ingiustizia forte. Mi sembrava esigua anche l'entità del recupero, la partita è stata spezzettata in maniera forte, doveva essere di più. Non mi ricordo cosa gli ho detto, potrei avergli detto democristiano o qualsiasi altra cosa, erano cose di campo. Non c'è niente dietro, non tirate fuori omofobia o altro. In campo c'è una tensione diversa dalla vita reale, bisogna accettare le scuse dopo le litigate. Bisognerebbe finire tutto lì. Perchè Mancini si è offeso in questo modo? Non lo so sinceramente, per me era qualcosa che doveva finire in pochissimi secondi, non so perchè sia uscita dal campo. Come offesa era inopportuna sicuramente, ma doveva restare sul campo. Mi sono scusato con lui in privato e pubblicamente, più di così non posso fare. Chiedere scusa agli omosessuali? E' chiaro ed è evidente, non c'è stato nessun tipo di discriminazione, mi è sfuggito questo termine, le scuse sono palesi anche nei loro confronti".