"Scemo eri e più scemo ti ritrovo". Bruscolotti racconta due aneddoti inediti su Elkjaer e Ramon Diaz contro il Napoli

18.04.2016
12:50
Redazione

Giuseppe Bruscolotti ha raccontato due aneddoti fantastici della sua carriera nel Napoli riguardo l'attaccante Elkjaer del Verona e Ramon Diaz: "I miei avversari sono tutti usciti con le proprie gambe. Lite con Elkjaer? Gli augurai di vederci presto a Napoli. Ci prendemmo in un Verona-Napoli, ma pagai solo io perchè gli rifilai un bel cazzottone che mi fece saltare due partite per squalifica. Quando feci questo gesto, alle mie spalle c'era il guardalinee che io invece pensavo fosse da un'altra parte. Tutto nacque da un calcio d'angolo loro dove Elkjaer mi piantò una gomitata nel petto. Ci prendemmo per tutta la gara. Ricordo che gli feci prendere una palla a centrocampo e poigli entrai sul ginocchio. Li provai un pò la forza, ma lui devo dire la verità resto a terra parecchi minuti. Gli andai vicino e con la scusa gli strizzai anche un po' l'orecchio a Elkjaer. Poi scoprii che Elkjaer chiamava Garella e gli chiedeva se giocassi contro il Verona. A Garella prima dissi "Dincell che se vene a Napoli o struppej" e poi lo rassicurai perchè con lui era acqua passata. Elkjaer venne al San Paolo, giocò nel secondo tempo ma non passò la metà campo quando vide che dovevo marcarlo io. Nel tunnel per evitare schiaffoni si mise dietro l'arbitro"

Su Ramon Diaz:"Quando giocava a Napoli fu un anno particolare perchè avremmo dei problemi. Era uno che aveva poche responsabilità perchè era nuovo e giovane. Ramon aveva un'aria dimessa, quando andavi ad affrontare certe situazioni per parlare di un momento  critico, lui tirispondeva sempre: "A me che me ne frega". Alla terza volta chemi rispose così, gli mollai uno schiaffo forte. Tornò contro in un Napoli-Fiorentina. Quando la palla era lontana dissi a Diaz: "Scemo eri e più scemo ti ritrovo. Qua ciso no 100mila perosne che vuoi fare oggi? Qua se si incrociano i risultati rischiate pure di retrocedere". Lui rispose seccato e giocò. Alla prima palla che gli arrvò, gli entrai sul ginocchio facendogli capire che erasolo un assaggio. Continuò a giocare, ma alla larga dall'area"

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