Schwoch: "C'è un solo rischio domani per il Napoli. Raspadori? È in un momento di forma psicofisica eccezionale"

15.03.2025
15:00
Redazione
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefan Schwoch, ex calciatore di Napoli e Venezia. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Venezia-Napoli, sulla carta, sembrerebbe una gara piuttosto semplice per gli uomini di Conte, ma parliamo dello stesso Venezia che due settimane fa ha bloccato l'Atalanta sul pareggio a Bergamo 
"Partite facili non ce ne sono in Serie A, tutte le squadre hanno qualcosa per metterti in difficoltà. Non penso che il Napoli sottovaluterà l’impegno, ma il rischio di non affrontare la gara nel modo giusto esiste. C’è sempre un po’ di ansia, perché sai che devi vincere, le partite diminuiscono e ti stai giocando lo scudetto. Una vittoria garantirebbe punti importanti in classifica, avvicinando il Napoli al primo posto o comunque permettendo di guadagnare su una delle due squadre davanti. È una partita che può sembrare semplice, ma nasconde molte insidie." 
Parlando del Venezia, possiamo dire che, nonostante la classifica, abbia comunque dimostrato di avere un'identità ben precisa? 
"Sì, le squadre di Di Francesco hanno sempre un’idea chiara di gioco, sanno cosa vogliono. Il problema è che spesso sono più belle che cattive, e quando lotti per la salvezza serve più cinismo. Basti guardare il Frosinone dello scorso anno: ha fatto un campionato incredibile, ma nella partita decisiva contro l’Udinese è mancata quella cattiveria giusta per non perdere in casa. Spero che quest’anno il Venezia riesca a ottenere i punti necessari per salvarsi, ma ovviamente mi auguro che inizi a farli dalla prossima partita, non contro il Napoli." 
Da ex bomber, un parere su Giacomo Raspadori. Non è certo una scoperta, ma forse è la prima volta da quando è al Napoli che gioca nel suo vero ruolo. 
"Sta facendo benissimo. È in un momento di forma psicofisica eccezionale, tutto gli riesce bene e sembra facile, anche se non lo è. Il suo impatto ha dato più libertà a Lukaku, rendendogli il compito meno difficile. Inoltre, è bravissimo a sfruttare i varchi creati da Lukaku: quando il belga esce dall’area, lui la occupa con grande intelligenza. Ha anche un’ottima capacità di calciare con entrambi i piedi, quindi è un valore aggiunto per il Napoli in questo momento. Chiaro che se il Napoli non avesse avuto questa emergenza, probabilmente non sarebbe mai tornato al 3-5-2 e Raspadori non avrebbe avuto questa occasione nel suo ruolo naturale.” 
Qualora nella prossima stagione si tornasse al 4-3-3, crede che il Napoli dovrebbe cederlo per monetizzare e investire su un profilo più adatto all'assetto tattico dell’allenatore? 
"Sono decisioni che spettano al tecnico e alla società. Conte ha già dimostrato di sapersi adattare: alla Juventus iniziò con il 4-4-2, poi passò al 3-5-2 perché capì che Pirlo rendeva meglio in quell’assetto. È un allenatore che sa modificare il sistema in base alle esigenze del momento. Se il Napoli dovesse tornare al 4-3-3, Raspadori sarebbe sacrificato, lo abbiamo già visto. Ma dipende anche dalla volontà del giocatore: se capisce che non troverà spazio, potrebbe chiedere la cessione. Adesso, però, è prematuro parlarne. Il Napoli deve concentrarsi sulla stagione in corso e su questo finale che sarà decisivo." 
Il presente ci dice che David Neres potrebbe rientrare già domani dall’infortunio. Crede che Conte tornerà subito al 4-3-3 o continuerà con il 3-5-2? 
"In questo momento, il giocatore più in forma è Raspadori. Sacrificarlo sarebbe un autogol. Penso che Conte continuerà con il 3-5-2 e poi, a partita in corso, potrebbe variare modulo per inserire Neres e cambiare ritmo nel finale. Quindi, in sostanza, il 3-5-2 rimane la base, ma con la possibilità di passare al 4-3-3 in corsa. Partire con il modulo che sta dando certezze e, se necessario, cambiare a gara in corso." 
Da ex attaccante, che giudizio dà al campionato di Romelu Lukaku? 
"È stato un campionato di alti e bassi. Nell’ultimo periodo, con Raspadori accanto, ha reso di più perché ha avuto più libertà e più supporto. Il Napoli ha bisogno di Lukaku al massimo: se non segna almeno sei o sette gol nelle ultime dieci partite, sarà difficile lottare per lo scudetto. Ha avuto momenti in cui poteva fare meglio, ma ha comunque dato il suo contributo con dieci gol e otto assist, che non sono pochi. Quindi, per tenere il Napoli in corsa fino alla fine, Lukaku deve segnare almeno sei reti nelle ultime dieci gare, servono i suoi gol per ottenere i punti necessari a vincere il campionato."
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