Semplici: "Meret è un ottimo professionista ma deve migliore, ecco dove"

12.04.2024
18:10
Redazione

Semplici sul Napoli

Ultime calcio - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Leonardo Semplici, allenatore ed ex tecnico, tra le altre, di Spezia, Fiorentina e Cagliari. Di seguito, un estratto dell’intervista:

Semplici sul Napoli

Spesso si pensa che un allenatore possa interpretare un solo modulo. Cosa ne pensa? Conte, ad esempio, si ritiene prediliga esclusivamente la difesa a tre.

“Ogni allenatore è chiaro abbia un modulo preferito. Tuttavia, si può pensare a Conte e al fatto che ha dimostrato di giocare sia con la difesa a tre che a quattro. Alla Juventus si pensava potesse prediligere un 4-2-4, ma optò per un 3-5-2 che valorizzasse i suoi difensori. La squadra si trasformò, beneficiando anche dello schieramento di Pirlo e dei calciatori esaltati dal modulo. Nel calcio di oggi, più che il modulo stesso, contano le qualità dei calciatori. Credo, soprattutto, che sia la mentalità che Conte riesce a garantire che fa la differenza”

Ritiene che un allenatore possa davvero ricoprire il doppio ruolo di tecnico di club e allenatore della nazionale?

“Credo sia difficile. Non penso sia così facile lasciare la squadra per cinque sei giorni, anche se ci sono i nazionali in partenza. Il mister deve essere sempre presente, anche in quei momenti in cui si resta con i giocatori che giocano meno al fine di coinvolgerli ulteriormente. È un aspetto mentale importante”

Crede che Alex Meret debba proseguire il rapporto con una piazza in cui non è amato da tutti?

“A me dispiace che Alex non sia così apprezzato come lo apprezzo io. Ha fatto un percorso straordinario, prima in B poi in A, fino a conquistarsi la fiducia del Napoli. In questi tre anni credo abbia dimostrato, in primis, di essere un ottimo professionista. Anche quando è stato messo in discussione, ha saputo lavorare in silenzio. È chiaro debba ancora migliorare sotto tanti aspetti, ma può dirsi tra i primi portieri in Italia. D’altronde, durante un’annata capitano gli errori. Parare, però, non è mai scontato. Le critiche possono spingerlo a migliorarsi ulteriormente”

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