
Serena: "Conte-Napoli, una scena ha colpito il mister e alla fine è stata decisiva"
Il commento sul futuro di Conte
Ultimissime Calcio Napoli - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Serena, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Juventus, Inter e Venezia.
Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, come vede l’Inter in questa finale di Champions League? Affronterà una squadra forte, che forse non era tra le favoritissime iniziali, mentre dall’altra parte c’è l’Inter, che ha già una certa esperienza in Champions. Questo potrebbe fare la differenza?
"Sì, è una partita molto aperta, perché la finale della massima competizione europea è sempre imprevedibile. È vero che il Paris Saint-Germain forse all’inizio non era tra le favorite, ma proprio per questo può incutere un po’ di timore, perché è la sorpresa tra le grandi. Anche l’anno scorso fecero un bel percorso in Champions. C’è stato un cambiamento nel loro modo di costruire la squadra: al posto dei grandissimi nomi, stanno puntando sullo scouting, investendo su profili diversi. Penso che questo lavoro sia iniziato un paio d’anni fa ed ora, grazie anche a Luis Enrique, stia dando i suoi frutti".
Restando in tema Inter, le chiedo del futuro di Simone Inzaghi. Quanto può incidere il risultato di questa Champions League sul suo futuro?
"Inzaghi ha fatto un percorso di quattro anni, con uno scudetto e due finali europee, ma penso che il risultato possa incidere parecchio. Se vince, potrebbe decidere di andare via, magari per una nuova sfida, anche se sarebbe un colpo per l’Inter. Se perde, sarebbe la seconda finale persa, e anche questo potrebbe portare a riflessioni. Dopo quattro anni, forse anche la squadra sente il bisogno di un cambiamento, magari anche generazionale, perché l’età media dell’Inter è tra le più alte d’Europa. Credo che si attendano risposte dalla società: se sarà in grado o meno di avviare una nuova fase".
Le chiedo anche della Juventus. Sembra che sia rimasta con il cerino in mano dopo la vicenda Conte, che pareva promesso sposo bianconero, ma è stato poi trattenuto dal presidente De Laurentiis al Napoli. Come dovrebbe reagire ora la Juventus? Su che profilo dovrebbe puntare?
"Non lo so con certezza, ma sembra che possano cambiare diverse cose anche a livello dirigenziale. Molto dipenderà da chi guiderà il mercato a Torino. Penso che Antonio abbia scelto la soluzione che gli garantisce maggiori possibilità di costruire la miglior squadra possibile, in vista del campionato e della Champions. Si parla di grandi investimenti e, forse, uno è già arrivato – mi riferisco ovviamente a De Bruyne. È un matrimonio che prosegue, e credo che Conte sia stato colpito anche emotivamente da quanto successo dopo la vittoria dello scudetto".
La permanenza di Conte a Napoli può segnare l’inizio di un ciclo vincente per i partenopei?
"Penso di sì, anche perché Conte è una persona molto diretta e schietta. Credo che, negli incontri avuti negli ultimi giorni con la società, abbiano parlato proprio di questo: del futuro e di come impostare le dinamiche per costruire una squadra competitiva e duratura. La base di partenza è già ottima. Se inseriscono altri giocatori forti, la squadra non può che migliorare e competere non più solo per lo scudetto".
Guardando già alla prossima stagione, dall’altra parte c’è il Milan, che sembra puntare su Massimiliano Allegri. Ritiene sia la scelta giusta, considerando il momento difficile vissuto dai rossoneri?
"Sì, secondo me sì. Poteva anche essere la soluzione ideale per il Napoli, nel caso in cui Conte fosse andato via. Il Milan ha bisogno di stabilità e certezze, perché questa stagione – un po’ come quella del Napoli – è stata complicata, piena di insidie e difficoltà. Allegri è un allenatore molto esperto, ha vinto tanti trofei, anche lo scudetto proprio con il Milan anni fa. È molto bravo a gestire lo spogliatoio e le personalità forti. Quindi sì, dico che è la scelta giusta".