Simeone: "C'era qualcuno dentro di me che mi spingeva a Napoli: questi colori nel mio destino. Maradona? Papà mi racconta sempre..."

06.10.2022
19:20
Redazione

Ultime calcio Napoli Simeone parla della scelta partenopea e di Maradona

Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Nacion:

Giovanni Simeone

Simeone sul Napoli

"Sentivo di dover trasferirmi al Napoi. Al di là di Maradona è un club competitivo: c'era qualcosa dentro di me che mi diceva che il mio posto era al Napoli, che dovevo venire qui. Il destino mi ha detto che dovevo venire al Napoli. A un certo punto la trattativa si era bloccata, eppure io non mi sono mai smosso, avevo un solo desiderio: venire qui".

Il pensiero non può che andare a Diego Armando Maradona

"Tommy (Starace, ndr), è un personaggio! E' sempre lì a offrirti un caffè... Mi ha promesso che una sera a cena mi racconterà tanti aneddoti di quello che ha vissuto con Diego. Adesso è invecchiato, sono passati anni, canta sempre, da solo, 'Oleee, oleee, oleee, Diegoooo, Diegoooo'. Come se si fosse rotta la cassetta".

In città si parla di Maradona?

"Tutti ti parlano di Diego. Ti dicono che hanno vissuto qualcosa con lui e te lo raccontano con passione. I tifosi lo ricordano sempre, tutti i giorni. La gente qui soffre ancora di quella differenza tra nord e sud e Diego li ha salvati dall'oblio. La gente ha un cuore grande, ti dà tutto, e Diego ha dato loro luce e speranza. Molti mi dicono: "Dato che non saremo in questo Mondiale, saremo tutti argentini"".

Tuo papà era anche compagno di squadra di Diego.

"Non mi ha raccontato storie o aneddoti in particolare. Mi ha sempre detto che Diego era una persona che gonfiava il petto per tutti, che andava sempre a difesa dei compagni. In Argentina tutti i ragazzi del suo tempo erano cresciuti con il Napoli di Maradona. 'E stai realizzando un sogno, figliolo', mi disse. Bello, molto bello... Mi ha chiesto di godermi il posto che tanti sognavano da bimbi in Argentina".

Napoli capolista in campionato e Champions.

"E' molto motivante per me essere in una squadra che punta così in alto. Papà mi ha sempre detto che ti dà una scarica di adrenalina diversa, ma finché non lo provi non puoi capirlo.

Obiettivi?

"Penso a migliorarmi continuamente, uscendo dalla zona di comfort. Per migliorare te stesso devi uscire dalla zona di comfort e io mi sentivo pronto per il salto in una grande. Ho giocato e lottato per molti anni in Serie A per ottenere questa chance".

Sei scoppiato a piangere dopo il primo gol in Champions League

"Non pensavo a niente, mi lasciavo trasportare dalla magia del presente. Per quanto l'ho desiderato mi è sembrato che l'avessi già vissuto, erano solo gli altri a vedere quello che io avevo già vissuto dentro".

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