Soviero
Soviero

Soviero: "De Laurentiis sarebbe dovuto restare più vicino al Napoli, ai giocatori servivano parole di conforto"

05.05.2022
23:10
Redazione

Le parole di Soviero sugli errori del Napoli di quest'anno

Serie A - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Salvatore Soviero, ex calciatore di Venezia e Salernitana. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Salernitana-Venezia, cosa ti aspetti?

"Qualsiasi risultato possa venir fuori, a me dispiacerebbe lo stesso. Obiettivamente un pezzo della mia vita è tra Salerno e Venezia, andrò a vederla questa partita. Come numeri Venezia ha meno tifosi, ma sono sempre stati vicini e calorosi con la squadra, soprattutto con uno come me che è sanguigno.Salerno vive tutta la settimana per la partita. Quando andavi male ti criticavano, ma alla fine sono quelle cose che ti fanno crescere: è la tomba dei portieri Salerno, c'è sempre una pressione continua, lo dimostrano alcuni portieri che poi hanno fatto bene in Serie A. In cuor mio spero si salvino tutte e due, anche se l'altra è il Genoa (con la quale ha giocato, ndr.). La Salernitana si è dovuta adattare, ora è in piena forma e la squadra ed i tifosi ci credono, compreso l'allenatore con il quale ho giocato. Si tratta di uno spareggio, bisogna essere concentrati. Mi farà piacere per chi si salverà, mi dispiacerà per chi retrocede".

Essere sanguigni si è perso nei calciatori di oggi

"Purtroppo è così, sui social vedi che bisogna essere fisicamente perfetti, con le fidanzate che portate come trofei, le mogli in intimo. Si è persa la cognizione, poi allo stadio ti insultano anche se ora non si può più dire niente anche lì. Sono diventati tutti permalosi, io sono stato in tutti i campi d'Italia e non ne ricordo uno dove non mi hanno insultato purtroppo. Una volta quando insultavano Napoli non c'era tutta questa tragedia come oggi, negli ultimi periodi ci dicevano terroni ma rimaneva nello stadio.

Nei panni di Nicola, come prepari una partita così importante?

"Non si prepara. Non c'è bisogno di dire niente, non serve. Bisogna vedere l'adrenalina che ci sarà, poi l'allenatore è un ragazzo serio anche se molto spiritoso. Troverà una frase ad effetto, delle parole che ti danno la carica per far sì che uno possa dare qualcosa di più. In passato per caricarsi i miei compagni guardavano Il Gladiatore. A me non le facevano vedere, altrimenti era peggio (ride, ndr.)".

Perché se non vanno preparate, il Napoli è venuto meno in partite abbordabili?

"La società è importante, come la gente. A Genoa, nel derby arrivavano i tifosi al campo, ma quando pensi di essere superiore e arriva una persona di peso che ti dà la carica, poi ritrovi la concentrazione. Serviva che De Laurentiis fosse più vicino alla squadra. I giocatori avevano bisogno di una parola di confronto e di conforto, di carica. Sono persone come gli altri, hanno bisogno di queste cose".

Notizie Calcio Napoli