Spalletti, l'amico ed ex compagno di squadra a CN24: "Lui e Giuntoli hanno fatto una cosa mai successa in Italia! Sulla sua frase sul Napoli..."
Calciomercato Napoli - Francesco Siviero, amico ed ex compagno di squadra del ct della Nazionale Luciano Spalletti, è intervenuto ai nostri microfoni durante CalcioNapoli24 Live su CN24TV.
“Le frasi di Spalletti sul Napoli? L’avete conosciuto, è un amante delle sfide e la Nazionale è l’ultima. Quando andò a Roma, i giallorossi arrivavano da nove sconfitte consecutive: è stato uno dei primi ad andare all’estero, quando i collaboratori gli avranno chiesto perchè restare dopo il primo anno a Napoli, suppongo l’abbia interpretata come un’altra sfida.
Rapporto con De Laurentiis? Non vorrei esprimermi, non è mai successo nel calcio italiano che un allenatore ed un direttore sportivo vincono lo scudetto e se ne vanno: il fatto che entrambi se ne vadano è motivo di grande riflessione, non è mai successo in Italia. Ed invece entrambi si sono creati una nuova sfida, sarebbe stato paraculo rimanere a Napoli. Se le cose non sono avvenute, non è solo colpa di Spalletti o di Giuntoli, avranno analizzato i problemi. Io non credo che Spalletti avesse mercato, sarebbe rimasto fermo.
Spalletti è il mio testimone di nozze, è stato compagno di stanza per quattro anni allo Spezia: è quello che mi ha presentato mia moglie, non conoscevo nessuno e mi disse di prendere subito casa a Lerici. Un giorno, in ritiro, mi ha presentato questa ragazza, una sua conoscente, che da 36 anni è mia moglie. Chiaro che nel momento del matrimonio, noi che ci fermavamo a Lerici per le vacanze, è nata così la scelta. Con Spalletti abbiamo vissuto la Serie C, siamo rimasti sempre amici.
È cambiato caratterialmente dai tempi di La Spezia? Già allora era magnetico, nonostante il primo anno non fosse titolare era sempre pronto all’aggregazione: la sera in camera mi chiedeva perchè facevamo un allenamento e non un altro, era molto curioso, aveva 28 anni ed io 23. Di solito un calciatore non si fa certe domande, invece chiedeva sempre le metodologie di allenamento”