Starace: "Mi godo la pensione, ma a settembre De Laurentiis vuole parlarmi! Valuteremo il ritorno al Napoli"

09.08.2025
08:10
Redazione

Tommaso Starace si racconta in una intervista all'edizione oggi in edicola di Repubblica: può tornare al Napoli

Ultime news SSC Napoli - L'edizione oggi in edicola di Repubblica ha realizzato una bella intervista con Tommaso Starace, ecco alcuni passaggi significativi allo storico magazziniere della SSC Napoli, oggi in pensione:

«Sono entrato prima come aiuto dello chef Maresca, ho passato dieci anni in cucina. Poi nel 1987 sono riuscito a coronare il mio vecchio sogno. Masturzo è andato in pensione e gli sono subentrato come capo magazziniere: era gennaio. Il 10 maggio ho vinto il mio primo scudetto».

C’era Maradona.

«Diego è stato un genio. Con lui non avevamo paura di nessuno. Ci ha insegnato a vincere. Si fidava tanto di me. La domenica ero l’unico che poteva andare in camera sua alle 12.30 per prendere la borsa e caricarla sul pullman. Sono stato al suo fianco pure al Mondiale del 1990. Ricordo ancora la finale con la Germania all’Olimpico. Quella volta ho visto Diego piangere».

Qual è lo scudetto più bello?

«Non si può fare una classifica. Quando vinci, è incredibile. Di sicuro il primo non si dimentica».

Ha un legame speciale con Mertens, che le ha regalato la fama.

«Dries è una persona meravigliosa e un campione vero. Ci sentiamo sempre. Ho avuto buoni rapporti con tutti i calciatori. Poco fa, per dire, mi ha telefonato Crippa, sento De Napoli e i ragazzi della Primavera, hanno tutti ancora il mio numero. Ho sempre parlato con tutti prima dell’allenamento e loro hanno sempre saputo che potevano fidarsi di me, soprattutto i ragazzi».

Il suo caffè con la moka è diventato un cult anche nel prepartita tv.

«Tutti lo hanno bevuto. Maurizio Sarri più degli altri: poi fumava una sigaretta e voleva subito un’altra tazzina. Per lo stesso motivo Spalletti stava più attento: lui è un ex fumatore e con il caffè temeva di riprendere il vizio. Mazzarri era un altro estimatore, ma ho avuto un bel rapporto con ogni allenatore. Tutti mi hanno insegnato qualcosa, da Bianchi a Conte, dal primo scudetto all’ultimo».

Col Napoli è finita davvero?

«Col Napoli non finirà mai. È la mia vita, ma a 70 anni dovevo fermarmi. A settembre incontrerò De Laurentiis che ringrazierò sempre. Vuole parlarmi: se c’è possibilità di collaborare ancora in qualche modo, valuteremo. Altrimenti resterò un uomo innamorato dell’azzurro».

Tommaso Starace con Lukaku e Di Lorenzo
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