Tramezzani sullo Zurigo: "Se la giocheranno a viso aperto, all'andata sarà dura: stadio caldo. Occhi aperti su Kololli e Marchesano"

18.12.2018
08:30
Redazione

Paolo Tramezzani, che oggi allena l’Apoel Nicosia, ha guidato il Lugano nella stagione 2016-17 e il Sion nella scorsa stagione. Ha parlato ai microfoni

Paolo Tramezzani, che oggi allena l’Apoel Nicosia, ha guidato il Lugano nella stagione 2016-17 e il Sion nella scorsa stagione. Ha parlato ai microfoni de Il Mattino per presentare lo Zurigo:

Che squadra quella svizzera? «Quest’anno è cambiata rispetto al campionato scorso e ha preso giocatori importanti. Tradizionalmente ci tengono alle coppe europee e di certo non vorranno sfigurare. Il modulo è un 4-2-3-1, ma quello che conta di più è la loro mentalità e la loro filosofia di gioco. Se la giocano sempre a viso aperto e contro il Napoli non penso che faranno le barricate».

Quali possono essere le insidie maggiori? «Partendo dal presupposto che il Napoli è nettamente superiore e favorito nel doppio confronto, starei attento alla gara di andata a Zurigo. Lo stadio è molto bello e può vantare il pubblico migliore di tutta la Svizzera. Sono molti e sono molto caldi. Ma comunque non credo che la loro spinta possa bastare».

Giocatori da tenere d’occhio? «Si basano su un’asse di giocatori albanesi e kossovari. Kololli è una mezzala che fa molto bene l’estero. Gioca in nazionale con il Kossovo e mi piace a tal punto che lo avevo chiesto anche da prendere qui a Nicosia. Kryeziu è il playmaker della squadra e insieme a Domgjoni costituisce la cerniera di centrocampo. Nel loro 4-2-3-1 il gioco offensivo passa tutto dai piedi di Marchesano, trequartista italo-svizzero molto forte tecnicamente. In difesa sono molto ordinati».

E cosa si aspetta dal Napoli? «Mi sembra che allenatore e giocatori hanno fatto capire di avere voglia di essere protagonisti in Europa League. Non è la Champions, dove pure il Napoli avrebbe meritato di passare il turno e arrivare primo, ma la squadra mi sembra compatta. Anche con il Cagliari gli azzurri hanno dato risposte importanti con una prova di personalità».

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