Trapattoni: "Il Napoli ha dietro un'intera città ma alla Juve lo scudetto è un obbligo. Bel gioco? In bianconero devi vincere, lo ripeteva l'Avvocato"

21.03.2018
11:10
Redazione

Giovanni Trapattoni ha rilasciato un'intervista a Tuttosport nella quale parla di Sarri ma soprattutto di Allegri e della corsa scudetto

Giovanni Trappatoni ha rilasciato un'intervista a Tuttosport:

Lei che di scudetti è un esperto (ne ha vinti 7 tra Juve e Inter) come pensa che andrà a finire tra Juventus e Napoli? «Sbilanciarsi è difficile, il bello comincia adesso. Il Napoli è trascinato da un’intera città, ma la Juventus ha due punti in più e un’abitudine maggiore: per i bianconeri conquistare lo scudetto è un obbligo e una necessità. Saranno i dettagli a fare la differenza, a partire dalla condizione atletica. Chi è meglio preparato a livello fisico ha un vantaggio che alla fine può risultare determinante».

Chi preferisce tra Allegri e Sarri? «Sono due allenatori bravi, ma diversi, con passati differenti anche da giocatori».

C’è’ chi in Allegri rivede molto del pragmatismo “trapattoniano”. E qualche tempo fa lo stesso Allegri, sfogliando il libro di Tuttosport sulla storia della Juventus, ha esclamato: «Quanto ha vinto il Trap!». «Io ho vinto tanto e in posti diversi: Italia, Germania, Portogallo, Austria… e se ci sono riuscito è anche perché ho sempre trovato presidenti che mi hanno sostenuto. Ringrazio Max per i complimenti, tra l’altro, anche se per poco tempo, è stato un mio giocatore ai tempi del Cagliari. Come allenatore ha svolto un bel percorso, partendo dal basso, e adesso può vantare un curriculum importante».

La qualità principale di Allegri? «Ne ha tante. Mi sembra particolarmente bravo a fare di necessità virtù perché ha capito benissimo che alla Juventus deve sempre vincere».

Allegri ripete spesso: “Conta chi arriva primo e mette il proprio nome nell’albo d’oro, non il bel gioco”. «Noi allenatori dobbiamo fare fuoco con la legna che abbiamo, dobbiamo badare al sodo. In base ai giocatori scegli un gioco e cerchi sempre di innalzare la qualità e la spettacolarità, però non sempre ci riesci e non sempre è possibile. Alla Juventus devi vincere, era così anche ai miei tempi: l’Avvocato me lo ricordava sempre»

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