Turris-Bari, lo steward daspato: "Ho chiesto scusa, ma non mi distruggete. Non ho i soldi di Ronaldo per difendermi, sto facendo una colletta per l'avvocato"

23.03.2019
22:45
Redazione

Malatella è il soprannome di famiglia. Di nome si chiama Sergio Esposito Langella ed è lo steward che è stato daspato per 5 anni dopo che durante la gara Turris-Bari di Serie D dello scorso 7 febbraio ha rivolto gesti e parolacce verso la telecamera di Dazn per "festeggiare" la vittoria della squadra di Torre del Greco.

«Il daspo mi è arrivato lunedì», racconta Malatella. E prevede l'obbligo di firma in Commissariato quando gioca la Turris. Il provvedimento, diventato efficace dal 19 marzo, è applicabile già dalla prossima sfida del club campano. «Sia quando gioca in casa che quando gioca fuori. Fuori dalla Campania devo firmare solo una volta. Adesso il mio avvocato Salvatore Russo mi ha consigliato un avvocato specializzato in daspo. Perché mi accusano di cose che non ho fatto, ma ci sono decine di telecamere che mi hanno inquadrato».

Si aspettava un provvedimento del genere?
«Sulle carte hanno scritto che sono andato sotto la curva del Bari a istigare i tifosi a scendere in campo. Tutte cose che non sono vere, è una cattiveria nei miei confronti. La mia foto, il gesto che ho fatto a fine partita, quello che si vede nelle telecamere, l'hanno presa e affiancata a queste accuse che mi hanno fatto».

Lei il gesto a chi lo ha fatto?
«Io l'ho fatto alla televisione a fine partita, non prima. Nelle carte che mi ha consegnato la polizia c'è scritto che l'ho fatto anche prima della fine, ma non è vero. E non ho istigato i tifosi del Bari. Io il gesto l'ho fatto a fine partita, non sono andato sotto il settore dei tifosi del Bari. Vi vorrei far leggere questo documento e poi farvi vedere le immagini in televisione, vi mettereste le mani nei capelli. È uno schifo. Tutti quelli che mi conoscono si chiedono come sia possibile. Tutti quelli che erano allo stadio non si capacitano delle accuse che mi hanno fatto».

Lei poi ha chiesto scusa?
«Sì. Il gesto del post partita l'ho fatto da tifoso, mi è uscito dal cuore. Io sono nato su questo campo. Ho fatto un insulto generale, non era contro il Bari, perché abbiamo vinto 4-0 contro tanta gente che ci "gufava". L'ho fatto senza cattiveria, era finita lì. Mi dispiace perché io voglio pagare per la cosa che ho fatto, ma non per le cose che non ho fatto. Per questo soffro, non mi fa male tanto il daspo, ma la cattiveria nei miei confronti».

Fatalmente il daspo di Malatella è arrivato in concomitanza con la sentenza Uefa su Ronaldo, multato di 20.000 euro per il gesto ai tifosi avversari. Che effetto le ha fatto quella decisione?

«Stiamo parlando di un altro pianeta, cosa gli fai a uno del genere? Noi non abbiamo i loro soldi, viviamo alla giornata e stiamo facendo una colletta per pagare il mio avvocato e per difendermi da tutto questo».

Che cosa farà adesso?
«Adesso mi aiuterà l'avvocato Coppola di Napoli, che è esperto di daspo e si occupa spesso dei tifosi del Napoli. Voglio difendermi da questa cosa e dalle cose che non ho commesso. Ci sono decine di televisioni che hanno visto quello che ho fatto esattamente, tutto il resto è invenzione».

Fonte : ilromanista.eu
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