Un ultrà del Celtic: "Vi racconto il nostro supporto a Napoli, come è nato e cosa accadrà"

26.02.2015
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Redazione

E’ iniziato tutto un po’ per caso. Dopo aver parlato dello splendido gesto dei tifosi del Celtic, che dopo la gara con l’Inter hanno proposto di gemellarsi con quelli del Napoli in segno di solidarietà per i cori discriminatori che gli azzurri ricevono ad ogni partita, anche quando non sono in campo. Uno degli Ultrà del Celtic, Douglas, è stato contattato dia colleghi di Napolicalciolive.com che gli hanno posto alcune domande in merito al possibile gemellaggio con i tifosi del Napoli. 

Douglas, iniziamo subito con la domanda più importante: è vero che giovedì scorso avete cantato ‘Come on Naples’ nella curva dei Bhoys?

“Assolutamente sì, nel settore ‘Green Brigade’. Io ero lì ed urlavo a squarciagola insieme con i miei amici. E’ stata una cosa molto sentita, è nata quasi in automatico”.

E’ la prima volta che si verificano cori a favore dei napoletani? 

“Credo di sì, almeno da che ricordi io non c’erano mai state manifestazioni simili prima d’ora allo stadio”

Da cosa nasce questa simpatia per Napoli?

“Qui da noi la vostra squadra è famosissima per aver avuto Maradona, che io personalmente ritengo il calciatore più forte della storia. Inoltre la nostra filosofia è molto affine ai popoli che sono oppressi ingiustamente, e il vostro in Italia indubbiamente lo è. Ci sono alcuni tratti in comune con la nostra situazione a Glasgow”. 

Ad esempio? 

“Per dirne una: la percezione che ha il resto delle tifoserie nazionali nei nostri confronti. Da molti non siamo ben visti, così come accade a voi. Ci discriminano perché abbiamo origini irlandesi, i loro cori nei nostri confronti sono estremamente offensivi. Per farti un esempio su tutti, quelli dei Rangers ci cantano “The famine is over, why don’t you go home?”, riferendosi alla carestia che spinse gli irlandesi più poveri a trasferirsi a Glasgow, episodio che ha dato vita al nostro glorioso club. Noi pensiamo che sia assolutamente ingiusto il trattamento che ci riservano nel resto della Scozia, e allo stesso modo penso sia ingiusto quello che riservano a voi. Ho conosciuto molti napoletani in vita mia e li ho sempre trovati persone pulite e molto simpatiche. Davvero, non capisco tutta questa ostilità”. 

Avete parlato di questo possibile gemellaggio con i tifosi azzurri? Cosa ne pensano? 

“Io non ho avuto ancora contatti con nessuno di loro, e non mi risultano che i vertici delle tifoserie si siano sentiti. Non ancora, almeno. Di certo spero lo facciano presto e che ricambino la nostra amicizia. Credo che il fermento di questi giorni sui social sia solo l’inizio di qualcosa di molto bello, che ci porterà a cementare una bella amicizia d’ora in poi”. 

Si parla anche di un gemellaggio del Napoli con il Feyenoord dopo i fatti di Roma, ma in realtà se ci pensiamo bene non sono proprio gli stessi presupposti. Cosa ne pensi? 

“Bravo, hai centrato il punto: non sono gli stessi presupposti. Ho tanti amici a Rotterdam e il Feyenoord è una tifoseria amica, ma in quel caso il gemellaggio nascerebbe per una sorta di odio comune contro i romanisti. Il nostro sfogo nasce da un parametro diametralmente opposto: noi abbiamo solidarizzato con Napoli proprio contro l’odio, non a favore del disprezzo nei confronti di altri popoli. Il nostro gruppo, le Green Brigades, fanno parte dell’Alerta Network, un gruppo europeo dichiaratamente antifascista. C’è una bella differenza”. 

Ci sono coreografie particolari pensate per i tifosi del Napoli in vista di Inter-Celtic? 

“Questo no, non credo. So di uno striscione che esporranno dei ragazzi di un fan club di Facebook, di ‘ufficiale’ non mi risulta nulla per ora. Posso però garantirvi che ci saranno molti tifosi che esporranno la bandiera azzurra nel nostro settore. Progetti particolari non ne abbiamo, anzi uno sì: vogliamo festeggiare in uno scottish pub prima e dopo la partita, e durante il match urlare a squarciagola. Sia per i Bhoys che per il Napoli”.

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