Valentini: "Conte-De Laurentiis? Un miracolo che non abbiano ancora litigato! ADL imprevedibile, mandò via Ancelotti considerandolo finito"

26.03.2025
19:10
Redazione

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonello Valentini, amministratore delegato della lega dilettanti ed ex direttore generale FIGC. Di seguito, un estratto dell'intervista. 

Se oggi dovesse puntare su una squadra vincitrice dello scudetto, su chi scommetterebbe? 

"La logica dice che sarà un duello fino alla fine tra Inter e Napoli. Io non tifo per nessuna squadra del nostro campionato, sono un tifoso del Bari, la squadra della mia città d’origine. Detto questo, la vittoria del Napoli sarebbe una boccata d'ossigeno per tutto il calcio meridionale. Purtroppo, il Napoli ha commesso un passo falso a Venezia, pareggiando e perdendo due punti nella corsa scudetto. Però c’è ancora tempo per recuperare. Ho sempre detto che il miglior acquisto del Napoli di questa stagione è Antonio Conte: per la sua professionalità, il suo carattere e la capacità di trasmettere idee in modo ossessivo, ma efficace. L’Inter, però, ha un organico superiore: potrebbe schierare due squadre di livello, non una sola. Il Napoli, invece, nelle seconde linee non ha la stessa qualità. Fino a pochi giorni fa, in casa Inter si parlava male di Taremi, eppure ha appena segnato due gol con la sua Nazionale. Torna a Milano più sollevato. L’Inter, secondo me, è la squadra più completa e più forte. L’unico problema potrebbe essere la Champions, ma su questo ho qualche dubbio: l’esperienza insegna che le vittorie sono un carburante positivo. Quando vinci, la stanchezza passa in secondo piano e diventa uno stimolo per fare ancora meglio." 

Anche segnare aiuta a segnare? Lo chiedo perché in casa Napoli sia Lukaku che Raspadori sono andati in gol con le rispettive Nazionali. 

“Sì, aiuta sicuramente. Segnare fa guadagnare autostima, sicurezza e considerazione tra i compagni. Conoscendo Antonio Conte, pensavo che avrebbe battuto i pugni sul tavolo della società in maniera più forte quando è andato via Kvaratskhelia. Parliamo di un giocatore che non solo avrebbe potuto essere decisivo su palla inattiva, ma che possiede un talento straordinario capace di creare occasioni dal nulla. Certo, se un calciatore vuole andare via e la società riceve un’offerta adeguata, è difficile trattenerlo. Tuttavia, il Napoli in attacco avrebbe meritato qualcosa in più per competere ai massimi livelli. Il vantaggio, rispetto all’Inter, è che non ha le coppe europee, quindi può concentrarsi solo sul campionato. Però, come ho già detto, quando vinci, vuoi continuare a vincere, e la stanchezza diventa un dettaglio irrilevante." 

Andando via Kvaratskhelia, il Napoli ha perso tanto. Ma volendo quantificare questa perdita, quanto ha inciso? 

"Secondo me, ha perso molto, soprattutto in termini di talento puro e di capacità di creare occasioni da gol. Kvaratskhelia era in grado di sfruttare al meglio un attaccante come Lukaku, che ha bisogno di ricevere palloni giocabili, in area di rigore. Oltre alle sue doti di dribbling e smarcamento, Kvaratskhelia garantiva anche soluzioni su calcio piazzato. Ripeto, pensavo che Conte avrebbe insistito di più non tanto per trattenerlo, ma per sostituirlo adeguatamente, cosa che poi non è avvenuta." 

Qualcuno sostiene che questa situazione abbia incrinato il rapporto tra Antonio Conte e De Laurentiis. Ha notizie in merito? E se non ne ha, crede che sia plausibile? 

"Conoscendo il carattere di Antonio Conte e quello di Aurelio De Laurentiis, direi che è un miracolo che i due non abbiano ancora litigato. Evidentemente, essendo persone intelligenti, hanno capito che conviene andare d'accordo. Sono caratteri completamente opposti, ma per il bene del Napoli avranno trovato un punto d’incontro. Vedremo come andrà il campionato: se il Napoli dovesse vincere lo scudetto, sarebbe un conto, altrimenti il discorso cambierebbe. De Laurentiis è imprevedibile, sa prendere decisioni in modo istintivo. Non dimentichiamoci che ha mandato via Ancelotti considerandolo un allenatore finito. Eppure, abbiamo visto tutti cosa ha fatto Ancelotti dopo. Bisogna dare tempo a un allenatore di inserirsi in un ambiente passionale, competente, ma anche molto esigente come quello di Napoli. Detto questo, con De Laurentiis c’è da aspettarsi di tutto. Il suo carattere e la sua proverbiale arroganza gli permettono di fare il bello e il cattivo tempo, ed è anche giusto così: i soldi li mette lui." 

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