
Venerato ricorda Bruno Pizzul: "Poeta del calcio che amava Napoli ed i napoletani"
È notizia di questa mattina la morte di Bruno Pizzul, storica voce del calcio e del giornalismo italiano. Il celebre telecronista avrebbe compiuto 87 anni proprio tra pochi giorni.
Una notiza che ha sconvolto il mondo del calcio, unito nel dolore per l'addio a Bruno Pizzul. Il collega della RAI, Ciro Venerato, ha voluto ricordarlo con queste parole:
"Per molti era Bruno Pizzul. Per il sottoscritto era semplicemente "zio Bruno". Dieci anni di vita comuni. Prima in nazionale poi suo compagno di stanza a corso Sempione (in Rai). Con noi c'era Marco Civoli. Bruno era semplicemente immenso. Andava a braccio anche quando gli toccava scrivere i corsivi storici per Dribbling. Lo stesso dicasi per le telecronache. Dieci minuti prima della messa in onda dava un'occhiata alle formazioni e poi declamava. Si perché era in poeta del calcio. Un intellettuale prestato allo sport più bello del mondo. Era la semplicità fatta uomo. Andava a lavoro in bicicletta (non aveva la patente come il sottoscritto) e legava tantissimo con noi giovani (con me Alda Angrisani, Thomas Villa, Luca de Capitani, Sabrina Gandolfi) e non faceva mai pesare la sua sublime carriera.
Amava molto Napoli e i napoletani. Davanti a un caffè o un grappino ricordava gli anni storici con Diego. Raccontò il successo in coppa UEFA. Era legato a Carlo Iuliano (storico addetto stampa del club azzurro) e stimava Corrado Ferlaino. Aveva buoni rapporti con molti colleghi napoletani. Mi chiedeva spesso del Napoli in tempi bui (quelli della B e poi del fallimento) perché riteneva una bestemmia calcistica una serie A senza il Napoli. La nostra amicizia è proseguita anche dopo la pensione. Era tornato in Friuli e ci sentivamo spesso a telefono. Sempre lucido ed educato. Addio zio Bruno. Non ti dimenticheremo mai".