Verdone: "La Roma ha sbagliato mercato: hanno ucciso psicologicamente Destro! Basta odio fra romani e napoletani"
Carlo Verdone ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: “Peccato, con Aurelio ancora non avevamo parlato di questa partita. Magari lo faremo, anche perché per lavoro non sarò allo stadio”.
Una sfida carica di tensione...
“Deve essere la rinascita dello sport. Sono due squadre antagoniste dal punto di vista sportivo, basta con questo odio. Ha portato solo ad una tragedia inspiegabile, non si può morire così (il riferimento è a Ciro Esposito, ndr ). È l’inizio della fine del calcio, certe tifoserie si facciano un esame di coscienza. Sono cose che stanno spopolando i nostri stadi, che già sono vuoti per altri problemi. Finirà che le partite le vedremo solo in televisione, cosa triste ed umiliante”.
Che segnale culturale si può dare per avere un calcio più bello?
“Tutti dobbiamo fare qualcosa: i giocatori comincino ad avere comportamenti più professionali, le società diano il buon esempio, con regole e disciplina. Vedreste che anche la tifoseria pian piano si adeguerebbe. Il problema è che quando c’è tanta coatteria , si incoattisce ancora di più la curva”.
Cosa è successo alla Roma?
“Ha bucato gli ultimi acquisti. Perché è stato ceduto Destro? Non capisco. L’hanno ucciso sportivamente e psicologicamente, facendogli giocare 8 minuti a gara, liquidandolo come una “pippa” e dimenticandosi quanti gol aveva fatto prima. Qui invece si brucia sempre tutto subito. Lamela, ad esempio: fossi stato in Pallotta l’avrei tenuto, poteva diventare un fenomeno. Anche Borini non andava venduto. Per prendere poi chi? Iturbe. Funziona in una piccola squadra, dove non c’è pressione, la sua dimensione è quella. Roma è una piazza delicata. E infatti non riesce ad esprimersi”