Zola scettico su Ventura: "Strano lasciar fuori Insigne, avrebbe fatto la differenza. Ma in Italia c'è lui e poco altro"

17.11.2017
21:30
Redazione

Gianfranco Zola, ex attaccante del Napoli e della Nazionale, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Mattino, eccone un estratto: 

Ventura ha precise responsabilità: ha lasciato fuori dagli spareggi Insigne, il miglior giocatore del campionato.
«È stata una cosa strana, anche vedendo le caratteristiche degli avversari. Un calciatore con le qualità di Lorenzo avrebbe potuto fare la differenza. Non voglio ridurmi a commenti da bar, so che le dinamiche possono essere diverse quando sei all’interno di un contesto, ma quel tipo di attaccante sarebbe servito per rompere le linee difensive, molto strette, della Svezia».

Si deve andare oltre gli errori di Ventura e la panchina di Insigne, però.
«Non ho la presunzione di poter arrivare al nocciolo della questione, però onestamente non vedo una Nazionale in cui vi sia quella qualità che ci ha sempre contraddistinti grazie alla tipologia di alcuni giocatori, quelli che fanno la differenza. Un tempo c’erano contemporaneamente Baggio, Mancini, Zola e crescevano già Del Piero e Totti. Sotto questo aspetto la Nazionale è povera e lo è anche il campionato. C’è Insigne e poi?».

Cosa ha provocato questo vuoto?
«Bisogna creare le condizioni affinché vi siano calciatori di qualità e il discorso parte dai settori giovanili, dove l’obiettivo primario è il risultato e si penalizzano quelli che hanno bisogno di tempo per crescere, anche correndo rischi e commettendo errori. Se il mio primo pensiero deve essere il risultato, faccio la giocata semplice e diretta ma così non cresco e non miglioro. Chiediamoci perché prima c’erano tanti calciatori con queste eccellenti caratteristiche e adesso sono pochissimi. Non emergono perché non si dà tempo. Nel Napoli di ventotto anni fa io ho fatto la gavetta e ho maturato esperienza, mi è stato consentito di compiere un percorso e di trovare gradualmente spazi più ampi. È un percorso che può costare qualche frenata e qualche sconfitta, ma è fondamentale per un calciatore e per una squadra, che riceve vantaggi da uomini che fanno la differenza. Un modulo o un tecnico deve poter contare su elementi di qualità che esaltino il gioco, sappiano leggere la gara e magari cambiare copione».

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