Napoli-Hellas Verona, le pagelle: Hamsik rialza la cresta, Callejon abusa di Souprayen! Gabbiadini sfrutta la chance

10.04.2016
16:56
Redazione

Reina 6 - Recupera in extremis dal problema al polpaccio, risponde presente quelle poche volte in cui viene chiamato in causa. Resta al sole per novanta minuti, al massimo si sarà abbronzato...

Hysaj 6 - Testa alta, calma e senza paura. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. Duetta bene con Callejon, anche se non è tra i protagonisti assoluti del match.

Chiriches 6,5 - Attento nell'uscire palla al piede dall'area, anche se al 17' esagera e rischia di combinare un macello. Carattere, fermezza e pochissima indecisione anche quando entra Pazzini e ha a che fare, dunque, con un attaccante più potente a livello fisico.

Albiol 6 - Deve fare attenzione alla velocità di Gomez e di Rebic (che lo salta dopo sette minuti). La sua ammonizione è una delle cose più ridicole mai viste, ma davvero. Per il resto, comunque, corre davvero pochi rischi e riesce a sventare qualsiasi pseudo-pericolo.

Ghoulam 6 - Alla Dacia Arena aveva offerto una prestazione al limite del pietoso, stavolta si becca un calcio in petto al limite dell'area dopo pochi minuti. Spinge discretamente sulla fascia, ma vale lo stesso ragionamento fatto per Hysaj. (Dall'87' Strinic SV)

David López 6 - In campo quasi a sorpresa al posto di Allan, per dare ordine e mettere il piede quando serve...non quando Callejon lo mette davanti alla porta, però. Prestazione di sostanza.

Jorginho 6 - Pur giocando nella morsa del pressing veronese, in mezzo ai suoi ex compagni di squadra riesce quasi sempre a trovare lo spazio giusto (88% di passaggi riusciti nel primo tempo). Ordinaria amministrazione nella ripresa.

Hamsik 7 - Chiamato ad una prova decisamente migliore di quella offerta a Udine, la offre eccome: dentro al gioco, presente nella manovra, ed in più due palloni per Callejon (uno che porterà al gol del vantaggio, un altro che porta al rigore nel finale di primo tempo). Il capitano rialza la cresta. (Dal 79' Chalobah SV - Dieci minuti per smuovere un po' la tabellina del minutaggio)

Callejon 6,5 - Impatta male il pallone al dodicesimo, peccato. Potenzialmente può fare davvero male alla retroguardia veronese con i suoi movimenti, che siano dei tagli in area oppure suggerimenti ai compagni. Abusa di Souprayen fin quando quest'ultimo non si arrende e si fa espellere. Sempre prezioso anche in fase difensiva, si toglie lo sfizio del gol facile facile.

Gabbiadini 6,5 - E' la sua grande occasione, a sette mesi di distanza dall'ultima volta in cui era partito dall'inizio in campionato: è sfortunatissimo sul palo colpito, avrebbe meritato il gol anche solo per il movimento. Gollini lo mura più volte, ma alla fine capitola. Nelle ultime cinque da titolare, quattro gol e tre assist. (Dal 68' El Kaddouri 6 - Si muove molto, meriterebbe di concretizzare qualcosa in più: corona il suo spezzone di gara con l'assist per il 3-0)

Insigne 6,5 - Segni di vita, dopo la pochezza della scorsa settimana, già a partire dal palo su punizione. Lorenzo gioca un buon pallone per Gabbiadini, poi si va a prendere la sfera sul dischetto per mettere dentro il 2-0 che gli vale mezzo voto in più. Bene così.

Calzona 6,5 - Dal Tegoleto, sedici anni fa, alla panchina 'forzata' del Napoli vista la squalifica. Cambi obbligati, due, più un altro per preservare il fisico di Allan. Il Verona cerca di pressare molto fin dall'inizio, e riesce anche ad arrivare più volte nei dintorni dell'area di rigore salvo, tuttavia, gettare via il pallone. La manovra azzurra è però propositiva, crea molto come sempre (14 tiri nel primo tempo e alla fine riesce anche a concretizzare (certo, Gollini fino all'1-0 prende tutto...). Col passare dei minuti il Verona si spegne, l'espulsione di Souprayen con relativo del gol del raddoppio chiude praticamente i giochi sull'84% di passaggi riusciti e sul 62% di possesso palla. La squadra di Del Neri è annichilita nella ripresa, con il gol del 3-0 che mette la parola fine e permette l'inizio di una ventina di minuti di nulla. Bisognava mandare un messaggio alla Roma, è stato fatto. E la diretta emanazione tecnico-tattica di Sarri può sorridere.

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