Pagelle Lecce-Napoli: Di Lorenzo capitano e baluardo! Corto culo, non sempre ci sarà l'autogol comico

07.04.2023
20:58
Claudio Russo

Pagelle Lecce Napoli Serie A su CalcioNapoli24. La spiegazione dettagliata dei voti di Lecce Napoli

Termina Il match per la 29a giornata di Serie A con il Napoli che ha affrontato il Lecce. Le pagelle Lecce Napoli su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro. Voti Lecce Napoli.

Pagelle Lecce Napoli, i voti

di Claudio Russo (@claudioruss)

Meret 6 - Reattivo sulla volée di Maleh, non si scompone davanti a Oudin poi Di Francesco lo buca con una girata laser.

Di Lorenzo 7 - Si oppone nel modo giusto d una girata di Oudin, si fa trovare al posto giusto nel momento giusto con il gol del vantaggio: d’altronde è capitano, no? È l'unico difensore in A con più di due gol in campionato ed in Champions, quattro in tutto nei Big-5 tornei europei. Salva il potenziale 2-2 a metà ripresa, un baluardo pazzesco.

Rrahmani 6 - Rapidità di piede per arginare Ceesay, ma anche per raddoppiare l’esterno sinistro. Tocca una marea di palloni, oltre 130, senza rischiare.

Kim 6,5 - Chi lo schioda più da lì dietro? Serve per difendere, per chiudere in velocità, ma anche per crossare il pallone del vantaggio. Ci mette sempre il piedino.

Mario Rui 6,5 - Una chiusura a metà primo tempo, gioca con tranquillità ma è troppo leggero nel far andare via Oudin ad inizio ripresa. Gran cross quello che porta all’autogol di Gallo, comunque. Molto pimpante nella ripresa. (Dal 94’ Mathias Olivera SV)

Anguissa 5,5 - Prova anonima contro il Milan: serve a fare superiorità numerica, ma può lasciare tanti metri dietro. Qualche errore tecnico di troppo, moscio al tiro in avvio di ripresa e in tante altre cose. Non molla, ma non esalta.

Lobotka 6,5 - Ceesay, Hjulmand: di spazi non ce ne sono, deve aiutarlo Elmas per dargli qualche metro. Perde il contrasto in area di rigore sul pareggio, molto meglio nella ripresa quando può respirare e gestire in una maniera che gli aggrada di più.

Elmas 6 - Dal 1’ in A dopo un mese e mezzo, va a piazzarsi più centrale per aiutare il pressato Lobotka, per poi lasciarsi andare verso la porta - come alla mezz’ora e a fine primo tempo. Copre ampie porzioni di campo, da destra a sinistra, ed è troppo frettoloso nel finale scegliendo di tirare.

Lozano 5,5 - Non trova il gol da 149 giorni, incespica in un buon pallone in avvio: Falcone gli nega l’esultanza, a fine primo tempo preferisce tirare e non s’accorge di Kvaratskhelia. Molto largo per aprire le linee giallorosse, si perde un po’. (Dal 66’ Ndombele 6 - La testa platinata lo fa notare ancora di più, al limite del disordine organizzato alterna ammonizione a recuperi ed un gran pallone per il taglio di Di Lorenzo)

Raspadori 5,5 - Ritrova una maglia da titolare in Serie A dall’inizio di novembre, dovrebbe fare da raccordo col centrocampo perchè fisicamente con Baschirotto e Umtiti accusa. Fuori misura il suggerimento per Kvaratskhelia, le linee strette del Lecce gli negano la ricezione. Cerca la zampata ma Umtiti fa muro. (Dal 66’ Simeone 6 - Aiuta a far salire la squadra ricevendo spalle alla porta, fa correre uno spavento e alla fine rientra e chiama il cambio) (Dall’83’ Politano SV - Nel finale ottima chiusura difensiva)

Kvaratskhelia 6 - Un papà ha chiamato il figlio col suo nome, lui non può dedicargli il possibile gol perchè Raspadori gliela dà troppo lunga. Nel recupero del primo tempo si inventa un suggerimento per Lozano dal nulla, un’altra fiammata non sfruttata da Anguissa. Chiude da punta centrale, di generosità. (Dal 94’ Zerbin SV)

Spalletti 6 - Un tris di cambi pre-Milan in un campo dove tutte le big hanno faticato, e la squadra di Baroni non fa eccezione ai suoi: cambi di gioco, impatto fisico, pressing nei primi quindici minuti sono notevoli, in più la squadra molto corta complica la manovra palla a terra. Manca un pizzico di rapidità nel recupero, l’alternativa del lancio su Osimhen non c’è e si fa sentire: l’impasse si sblocca su palla inattiva, in un primo tempo dal 74% di possesso. Poca attenzione sulla seconda palla, e così arriva il gol del pareggio, preoccupa la poca presenza del centrocampo che nella ripresa lascia tanti metri e non accorcia in pochi secondi. Però poi in una partita ci sono gli episodi, e vanno portati dalla propria parte: il cross di un difensore per un difensore, un autogol comico. Corto muso, o corto culo se volete, ma vittoria meritata e da squadra compatta. Mentalmente però contava vincere, in qualsiasi modo: è una partita fondamentale per la corsa scudetto, fondamentale. Ma a Milano servirà tutt’altro. 

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