Pagelle Napoli-Barcellona: Mertens letale, Zielinski elegante! Maksimovic stoppa Messi, Mario Rui leone a metà. Callejon cosa ti sei divorato!

25.02.2020
22:55
Claudio Russo

Le pagelle di Napoli Barcellona di Champions League. Termina 1-1 allo stadio San Paolo di Napoli l'andata degli ottavi di finale

Ultimissime calcio Napoli - Le pagelle di Napoli-Barcellona:

Ospina 6 - Rischia fino all’ultimo al 4’, prima di rinviarla con l’attaccante a un metro, ed ancora di più al 40’. Nel primo tempo è inoperoso, nella ripresa Griezmann lo fulmina. Esce con coraggio su Messi e ci si scontra. Si fa anticipare da Umtiti su corner.

Di Lorenzo 6,5 - Quando il Napoli ha l’occasione di distendersi, Callejon gli lascia molte volte la fascia per permettersi di affondare. Delizia tutti con un tunnel su Griezmann e beffa Firpo con un dribbling umiliante. Tiene in gioco Semedo sul pareggio, peccato.

Manolas 6,5 - Non disdegna andare in scivolata quando serve, al 27’ è salvifica la chiusura su Messi davanti l’area di rigore. Prova la deviazione sotto porta, non ci va troppo lontano. Griezmann gli sbuca alle spalle sul pari.

Maksimovic 7 - Si schiaccia un po’ troppo ma assieme a Manolas nega un tiro in porta chiaro agli attaccanti del Barcellona. Nella ripresa Messi lo salta con un semplice tocco, ma poi lo argina per una prestazione da ricordare.

Mario Rui 6 - Al 14’ ci mette il piedone dopo una serpentina di Messi, al 38’ scivolata immensa sul connazionale Semedo. L’urlo successivo ad un fallo guadagnato su Busquets lo fa somigliare ad un leone, dimenticarsi Semedo alle spalle sul pareggio complica tutto. Torna leone nel finale andando faccia e faccia con Vidal, scatenandone l’espulsione.

Fabian 6,5 - Davanti ad uno dei potenziali club interessati ad acquistarlo, l’ex Betis inventa in profondità per Callejon dopo meno di venti minuti. Fa tanta densità in mezzo al campo, sempre in aiuto per i compagni e disposto a sporcarsi le mani.

Demme 6,5 - Si ritrova ad avere meno della metà del tempo che, normalmente in Serie A, ha a disposizione per ordinare il gioco. Pronto a raddoppiare su Messi, con Busquets si scambia un paio di calcioni niente male: non ammoniti. E non lo è nemmeno quando fa sentire i tacchetti a Griezmann. (Dall’80’ Allan SV)

Zielinski 7 - Meno appariscente del solito nei primi venti minuti, ma il pallone ce l’hanno sempre gli altri, appena ha la grande occasione e lo spazio ci si butta dentro - ringraziando Firpo che scivola - e da lì serve a Mertens il pallone del vantaggio. Dialoga con i compagni anche spostandosi di 10-15 metri, se serve, ed inventa un quasi-assist per Insigne con un tocco di testa elegantissimo.

Callejon 5,5 - Ripiega molto difensivamente sin dai primi minuti, Firpo è altissimo, ed aiuta a negare - o quantomeno complicare - la ricezione a De Jong. Si divora il 2-1 davanti a Ter Stegen, è un errore pesantissimo e a Napoli non è la prima volta. (Dal 74’ Politano 6 - Non è facile avere un impatto concreto in un quarto d’ora)

Mertens 7 - Piqué gli fa pagare centimetri e chili, deve muoversi per toccare un pallone: Gattuso gli chiede di sacrificarsi molto, ma ha il veleno in quel destro che fa esplodere il San Paolo e lo porta al pari di Hamsik nell’olimpo del club. Busquets prova ad azzopparlo - salterà il ritorno - ma riesce a metterlo fuori gioco. (Dal 54’ Milik 6 - Insigne fatica a notarlo al momento del tiro bloccato da Ter Stegen, serve a Callejon il pallone sprecato del 2-1)

Insigne 6,5 - Contro le big europee si è sempre esaltato, per entrare nel match torna dietro di quaranta metri e poi ripartire. Aiuta molto nel far sì che Rakitic e Messi ricevano la palla nella posizione non ottimale, il suo movimento disorienta Semedo e libera a Mertens lo spazio per l’1-0. Da un contrasto dubbio di Semedo su di lui arriva il pari, al 61’ si inventa una giocata in solitaria con tiro bloccato da Ter Stegen. Nel finale il tiro a giro è larghissimo.

Gattuso 7 - C’è una partita con la palla ed una senza palla: quest’ultima è con il 4-1-4-1, per creare densità e tenere le linee strette dando per scontato il possesso blaugrana. Il Barcellona però qualche spazio lo concede, quando si affloscia su d un solo lato e perde palla: ed è lì che, al secondo buco in mezz’ora, che arriva il gol. Il primo tempo più di sacrificio degli ultimi anni, in tre mesi dall’ammutinamento alla squadra racchiusa in dieci metri (il Barcellona tocca tre palloni in area azzurra nel primo tempo, l’ultima volta fu con la Roma nel 2018). Perde subito Mertens nella ripresa (Busquets graziato nel primo tempo, era da rosso), e subito dopo il Barcellona non perdona - pareggiando sulla prima incertezza seria della retroguardia. Dopo l’ora di gioco decide di alzare il pressing e complessivamente la squadra, prendendosi qualche rischio di troppo quando Messi ha la palla: sintomo di carattere, certamente, ma la squadra pur calando alla distanza (il Barcellona cresce e le chiusure azzurre non sono reattive come quelle del primo tempo) merita quantomeno la possibilità - davvero difficile - di giocarsela al Camp Nou (con il Barcellona che non avrà Busquets e Vidal).

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