Pagelle Napoli-Lecce: la cosa più bella? Il fischio finale
Termina il match per la 38a giornata di Serie A con il Napoli che ha affrontato il Lecce. Le pagelle Napoli-Lecce su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro. Voti Napoli-Lecce.
Pagelle Napoli-Lecce, voti della partita
di Claudio Russo (@claudioruss)
Meret 6 - Vede Dorgu scheggiare il palo e Berisha mandarla larga. Spazza al 75’ davanti a Piccoli, in offside. Mantiene la porta imbattuta dopo mesi,
Di Lorenzo 6 - Ha fatto parlare molto il suo futuro, il presente in campo invece mostra un interessante duello con Dorgu almeno nei primi minuti. Buone chiusure difensive quando il Lecce si fa in avanti, presente al cross anche nella ripresa. Non all’80’ quando un sinistro finisce fuori fase. Fischiato al cambio. (Dall’85’ Mazzocchi SV)
Ostigard 6 - Quinta da titolare nelle ultime sette, libera l’area al 21’ su un cross di Ramadani. Al 79’, però, è a qualche metro da Piccoli che per poco non fa 0-1.
Juan Jesus 6 - Fa buona guardia su Krstovic che poche volte è realmente pericoloso. Intercetta un pallone di Dorgu al 90’ che poteva mandare Piccoli in porta.
Olivera 6 - Accompagna l’azione sulla sinistra con Kvaratskhelia, nella ripresa spinge anche verso l’interno, in qualche contrasto si fa sentire. Baschirotto sulla linea gli nega il gol.
Anguissa 5 - Tenta di velocizzare l’azione, ma non ha sblocchi se non una sponda per Kvaratskhelia a metà primo tempo.
Lobotka 6 - Bello da vedere quando si incunea al 16’ per vie centrali. Poi gestisce il pallone, senza particolari squilli.
Cajuste 5,5 - Cerca l’inserimento sulla sinistra, buttandosi negli spazi aperti. Colpisce un palo estemporaneo. (Dal 65’ Osimhen 5,5 - Passerella per uno degli attaccanti più forti della storia del Napoli)
Politano 5,5 - Un sinistro con cui sfiora il palo, un appoggio volante per Simeone e poco più. (Dal 46’ Ngonge 6,5 - Un sinistro respinto da Falcone, una traversa al 64’. Almeno ci prova)
Simeone 5,5 - Uno squillo quando tira girandosi in area. Si sbatte tanto, è generoso e voglioso di lasciare una traccia: non ci riesce. (Dal 46’ Raspadori 5,5 - Vivace nel cercare la porta pochi minuti dopo l’ingresso in campo, al 78’ si fa trovare nel posto giusto ma il pallone per Osimhen è troppo potente. Debole nel finale)
Kvaratskhelia 5,5 - Murato all’11’, dribbling e fallo guadagnato poco dopo. Si sposta un po’ ovunque per trovare lo spazio, bello lo scavetto al 52’ e non certo il diagonale subito dopo. I compagni non sempre sembrano avere la sua stessa voglia, anche se si rivela assai fumoso.
Calzona 5,5 - Ritmi vacanzieri, rimpianti stagionali: si è ritrovato in qualcosa di più grande di lui, di più complicato, forse irrimediabile. Ci ha provato a dare una scossa, non c’è riuscito. Possesso lungo, ma Gotti schiera il suo Lecce con otto uomini molto vicini ed anestetizza la manovra sulla trequarti. Due cambi all’intervallo, la speranza della Conference che ravviva i primi dieci minuti della ripresa con azione e legni colpiti: sembra non esserci voglia di vincere, manca la logica perchè la squadra si butta in avanti pur di trovare un gol per salvare la faccia - ma con azioni quasi per caso. I 53 punti sono il secondo peggior rendimento stagionale per una squadra che ha iniziato il torneo da campione d’Italia in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria: peggio solo il Milan 1996/97 con 43 punti. Ah, mantiene la porta imbattuta all’ultima e salva la striscia horror del 1997-1998 fermandosi a 16 match con gol subiti. La cosa più bella? Il fischio finale. Il Napoli è fuori dall'Europa dopo 15 anni.