Pagelle Torino-Napoli: dimostrazione di forza pazzesca, punto. N4POLI, semmai

19.03.2023
16:53
Claudio Russo

Pagelle Torino Napoli Serie A. Le ultime sulla 27esima giornata di campionato, voti Torino Napoli ufficiali su CalcioNapoli24 con la spiegazione dettagliata

Pagelle Torino Napoli. Termina Il match per la 27a giornata di Serie A con il Napoli che ha affrontato il Torino. Le pagelle Torino Napoli su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro. Voti Torino Napoli.

Pagelle Torino Napoli, i voti

di Claudio Russo (@claudioruss)

Meret 6,5 - Presente sul sinistro di Vlasic, miracoloso su Ricci e Sanabria.

Di Lorenzo  7- Il Torino quando alza il ritmo sfonda dal suo lato, arriva al tiro ma mai realmente sofferente. Nello 0-3 è un maestro nell’avviare e prendere parte all’azione. Libera l’area al 60’ sull’imbucata per Vlasic, concede solo corner un minuto più tardi. Al 67’ taglio in diagonale di trenta metri palla al piede.

Rrahmani 6,5 - Protegge su Radonjic in avvio, attento quando deve servire pallone in verticale anche rasoterra. Copre quando c’è bisogno. (Dal 72’ Ostigard SV)

Kim 7 - Non si disunisce davanti al forcing del primo tempo del Torino, sgroppata notevole nell’azione che poi porterà al rigore del raddoppio. Un indemoniato al 65’, si fa 40 metri di corsa in ogni direzione per cercare il pallone.

Mathias Olivera 6,5 - Scelto per avere più spinta contro gli esterni granata, il suo fisico deve controbattere alle folate granate: solo al termine del primo tempo però ha la possibilità di arrivare quasi sul fondo, è l’antipasto della ripresa con il cross del terzo gol.

Anguissa 7 - Grande pressing e pallone recuperato prima di esser donato a Lozano. Il primo di tanti in un match che lo vede essere ovunque, giostrando con tecnica il pallone che porterà allo 0-3.

Lobotka 6,5 - Si schiaccia un po’ troppo dietro, ma che problema c’è? Il gioco riesce a gestirlo anche da lì. (Dall’84’ Gaetano SV)

Zielinski 7 - Piedino sempre educato, dall’angolo per Osimhen arriva l’ottavo assist in Serie A. Trasuda qualità, la gestione del possesso al 56’ con movimento continuo e sponde con più compagni va rivista più volte. (Dal 65’ Ndombele 6,5 - In quattro minuti entra, tira, segna, si fa ammonire)

Lozano 6 - Ha una buona chance subito, Rodriguez lo chiude in extremis. Vorrebbe dare un grande contributo, ma i due compagni di reparto se lo fagocitano. (Dal 65’ Elmas SV)

Osimhen 7,5 - Irreale nel colpire, da solo va detto, di testa e metterla lì dove non può arrivare Milinkovic-Savic. Lo impegna con una sassata di destro dal limite dell’area, lo buca ancora di testa diventando il quarto giocatore dell’era De Laurentiis a segnare almeno 20 reti in una singola stagione di Serie A, dopo Cavani, Higuain e Mertens. Poi eguaglia il primato africano in una sola stagione (Eto'o, Inter 2010-11), è a -1 dal record africano in Serie A (Weah, 46), è il primo a realizzare due doppiette di testa in una singola stagione di Serie A da Gilardino nel 2009/10. Costruisce anche l’occasione che porta al poker. (Dal 72’ Simeone SV)

Kvaratskhelia 7,5 - Juric ha detto che c’era bisogno di pregare per fermarlo, troppa pietà quando cerca l’angolino in area di rigore. Si va a guadagnare il rigore, e mette in naftalina il match. Ma quel tacco per liberare Olivera per lo 0-3? La fantasia come sprizza. Assist semplice semplice per lo 0-4, come semplice è il calcio. Un altro tacco anche all’82’, basta gettate l’asciugamano come nella boxe. È il primo giocatore con almeno 10 gol e 10 assist nella sua prima stagione in assoluto nei maggiori 5 campionati europei dai tempi di Diego nel 2006-07 (13 centri e 13 assist con il Werder Brema). 

Spalletti 8 - La sosta è l’occasione per spremere la maggior qualità dai soliti undici dall’inizio, tempo dieci minuti e la difesa uomo contro uomo di Juric capitola sotto la testata di Osimhen. Mica demorde, però: Radonjic e Vlasic sono fastidiosi tra le linee, il Torino dopo il gol prende spazio e ritmo ed i suoi devono rinculare fino all’area di rigore. Però il Napoli è micidiale, basta un errore ed il Toro viene punito: la poca pulizia tecnica ed attenzione tattica favoriscono il cinismo azzurro. Poi esce fuori la qualità, perchè l’azione dello 0-3 è clamorosa. Così come la gestione palla al 56’. Da studiare la tenuta mentale che ha impresso ai suoi: sullo 0-3 sarebbe comprensibile abbassare i ritmi, invece Osimhen va a conquistarsi il pallone dello 0-4. Dimostrazione di forza pazzesca, prima di oggi il Torino aveva la seconda miglior difesa interna della Serie A.

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