Pagelle Lecce-Napoli: una vittoria di palle, con tanto di gesto che nel basket NBA varrebbe una multa da pagare col sorriso

03.05.2025
20:07
Claudio Russo

Termina il match della trentaquattresima giornata di campionato con il Napoli che ha affrontato il Lecce. Le pagelle Lecce-Napoli su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro.

Voti Lecce Napoli. Pagelle Lecce-Napoli, voti della partita

di Claudio Russo (@claudioruss)

Meret 6,5 - La testata di Gaspar che si infrange sulla traversa è imparabile, la respinta su Helgason salva il risultato. Esce come può al 62’, guadagnandosi fallo, e sulla punizione al 67’ dell’islandese reagisce non facendosi prendere di sorpresa.

Di Lorenzo 6 - Cercato meno di quanto accaduto ultimamente, ma il gioco soprattutto nei primi 45’ gira altrove. Poi si addentra tra le linee, tagliando in diagonale per vie interne.

Rrahmani 6,5 - Rinvii dalle retrovie e tackle vinti, cinque in tutto nel primo tempo, allargandosi un po’ sul centrodestra con Lobotka al suo fianco.

Olivera 6,5 - Non contando la nazionale, l’unica volta da centrale il 7 novembre 2019 in Basilea-Getafe. Non deve sottovalutare Krstovic, che però gira al largo meno di Pierotti. Sei azioni difensive

Spinazzola 6,5 - Prova a farsi trovare in profondità, regala un sussulto un tocco che in realtà è di corpo e non di braccio. Accompagna l’azione arrivando molto oltre la linea di metà campo, aggiungendoci anche sette azioni difensive.

Anguissa 6 - Più legna che compasso, anche se stranamente non viene coinvolto in duelli nel primo tempo. Un po’ meglio nella ripresa, quando continua a sommare legna mettendoci il fisico nel momento in cui il Lecce fa capolino sulla trequarti.

Lobotka 6 - Arretra sulla linea di Olivera e Rrahmani, fornendo un appoggio sicuro sbagliando poco o nulla. Sarebbe potuto uscire già all’intervallo, alza bandiera bianca poco dopo. (Dal 54’ Gilmour 5,5 - Con lui la manovra non resta fluida, ma il Lecce mano mano guadagna metri e fiducia e non è colpa sua)

McTominay 6 - Si aggiunge all’ultimo alla barriera sul gol dello 0-1, non sarà un assist ma sicuramente una mossa vincente. Sradica il pallone e serve Raspadori, molto più presente in fase di contrasto.

Politano 6,5 - Troppo isolato nell’azione del gol annullato, ma resta nel vivo del gioco toccando tanti palloni e facendosi tutta la fascia. (Dall’88’ Ngonge SV)

Lukaku 6 - 100 secondi per mettere il piede 15 centimetri più avanti del dovuto, poi viene cercato maggiormente spalle alla porta per addomesticare il ritmo: è così che serve palla a Raspadori nell'azione che porterà al gol. Baschirotto nel secondo tempo in uno contro uno spesso lo argina, ma i compagni lo lasciano da solo. (Dall’88’ Simeone SV)

Raspadori 7 - Al posto giusto col tocco sbagliato al 22’, al posto giusto col tocco giusto due minuti dopo. Sempre vispo ed in palla, con tanto di diagonale mancino che liscia il palo. Pur toccando pochi palloni, con i suoi movimenti manda fuori tempo più di un difensore. Considerando il periodo dal 2022/23 in avanti è uno dei soli tre giocatori in A, con Milik e Soulé, ad aver trovato almeno due gol su punizione diretta e ad averne calciate meno di 10. (Dal 79’ Billing SV)

Conte 6,5 - Bisogna fare di necessità virtù, quindi Olivera centrale sinistro e non Rafa Marin. Il Lecce è passivo al momento del gol annullato, ma l’inerzia cambia con l’interruzione per il lancio di petardi e fumogeni: il Lecce crea densità dietro, Raspadori tra le linee è la mossa giusta per sparigliare le carte e trovare lo 0-1. Col passare del minuti dimostra di saper arretrare per evitare problemi, anche se il Lecce spaventa più di quanto concretizzi. Nel secondo tempo si fatica ad uscire in modo pulito ma non si soffre: Lukaku resta troppo solo, non arriva un tiro nello specchio ed il Lecce trova fiducia ma null'altro. Si palesa forse un pizzico di ansia nel finale, quando preferisce rimpolpare il centrocampo con ancora maggior fisico. Non è stato un bel vedere, ma non è certo una priorità a tre partite dalla fine della stagione e da chissà cosa. Una vittoria di carattere e di nervi, di palle con tanto di gesto che nel basket NBA varrebbe una multa da pagare col sorriso.

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