Maradona Day, Ferlaino ricorda: "Ballammo tutta la notte e bevemmo sulla nave che affittai per la festa scudetto, nell'ultimo periodo non rispondeva al telefono perché stava male"

26.11.2020
14:30
Redazione

Ferlaino ricorda Maradona

Maradona Day - Poche frasi pronunciate con la voce rotta dall’emozione. Diego Maradona non c’è più e chi lo ha vissuto nel Napoli fatica ad accettarlo. Qualche parola, poi le lacrime scorrono senza freni. El Diez è stato il migliore di tutti, il capitano dei due scudetti e dalla Coppa Uefa ma soprattutto un amico per chi ha condiviso con lui lo spogliatoio di Soccavo. Mai un rimprovero dopo un errore, ma solo incoraggiamenti e sorrisi. 

Un autentico trascinatore e l'edizione odierna di Repubblica intervista i vecchi compagni, allenatori e amici: 

Corrado Ferlaino, invece, si prende qualche ora per parlare della sua più grande intuizione calcistica. Lo acquistò dal Barcellona per 13 miliardi di lire nel 1984 al termine di un’operazione ( sportiva e finanziaria) destinata a cambiare la storia del Napoli che per sette anni ha dominato in Italia e in Europa. Dal 1984 al 1991 gli azzurri non si sono più limitati a partecipare, ma a vincere: «Sono tanti i ricordi — ha spiegato Corrado Ferlaino — sin dal primo giorno che l’ho conosciuto a Barcellona. Me ne viene in mente uno in particolare: la festa del secondo scudetto nel Golfo di Napoli. C’erano i fuochi d’artificio e tutti i calciatori con le rispettive famiglie. Ballammo tutta la notte come pazzi e bevemmo champagne sulla nave che affittai per la festa. Diego era allegro e contento, il suo volto sarà scolpito per sempre nella mia memoria. Ho incontrato Maradona varie volte quando ha lasciato Napoli». Il rapporto non è terminato dopo la separazione traumatica del 1991: « Sono stato in Brasile, a Buenos Aires e persino a Cuba. È stato il più napoletano dei calciatori che ho avuto». Gli ultimi contatti risalgono a 4-5 mesi fa: « Nell’ultimo periodo non rispondeva a telefono perché stava male, ma prima ci eravamo sentiti. Per me è sempre stato importante. Il Napoli è tutto per me e lui è stato il protagonista principale del mio Napoli». 

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