Cannavaro napoletano doc: "Amo le canzoni neomelodiche! Mi tatuerò il testo di questo cantante"

15.03.2017
17:58
Redazione

Paolo Cannavaro ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Nero e Verde qualche settimana fa, oggi Flash Neroverdi riporta la sua intervista. "Sono stato chiamato nel mercato di riparazione insieme ad altri giocatori - racconta il centrale ex Napoli - Mi è stato detto che il Sassuolo voleva salvarsi e poi, negli anni, puntare ad arrivare in Europa. Io ci ho creduto e la società è stata brava a realizzare il suo desiderio".

Grande stima per Di Francesco: "Ti convince, è un allenatore che non ti dice di fare una cosa semplicemente perchè lo dice lui, ma ri convince che le nozioni che ti dà ti consentiranno di fare il meglio in campo. E' un istruttore e dovrebbero essere tutti così, perchè anche se si pensa che a giocatori di 25-30 anni possa servire altro, non è così".

In campo Cannavaro fa coppia con Francesco Acerbi: "Quando sono arrivato purtroppo era fuori per i suoi problemi di salute, è tornato in maniera devastante, con una grinta incredibile, il soprannome Leone è giusto per lui, ci sta insegnando tanto".

Su Domenico Berardi: "Quello che vedo in Berardi l'ho visto solo in un giocatore nella mia carriera, Cavani, la voglia e il desiderio di fare gol, doveva arrivare per forza un talento così. Arriverà in una grande squadra e vincerà".

I giovani italiani stanno tornando a trovare spazio in A: "Dopo anni di figuracce, in cui venivano presi giocatori che non meritavano il nostro campionato e si facevano giocare al posto dei nostri giovani, ora le società si sono svegliate, il calcio in Italia c'è da una vita, abbiamo vinto quattro mondiali, abbiamo sfornato talenti come Baggio, Zola. Bisogna dare fiducia ai ragazzi per avere i nuovi Nesta, Cannavaro e Buffon".

Sull'ambiente neroverde: "A livello calcistico io vivo all'estero, come cultura sportiva a Sassuolo sembra di stare all'estero, il vecchietto che arriva in bici e si mette al sole a vedere l'allenamento, l'applauso per la bella giocata, sono cose che si vivono all'estero, non in Italia, dove si parla di tifosi che vanno al campo a protestare e minacciare".

Nel Mondiale del 2006 il fratello Fabio fece prestazioni memorabili: "Ero a Napoli, non sono andato per scaramanzia, perchè ero andato in Francia e siamo usciti ai rigori, ero andato alla finale degli Europei in Olanda e abbiamo perso, ho pensato bene di stare a casa".

Cannavaro è solare in campo e, a quanto pare, anche fuori: "Mi piace ridere e scherzare, in famiglia mi chiamavano Willy il Principe Di Bel Air. Sono un cantante da doccia, mi piace dal neomelodico napoletano all'hip hop. La canzone preferita mia e di mia moglie è di Gigi D'Alessio, prima o poi mi tatuerò le parole del testo".

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