Carabinieri
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Carabiniere (juventino) aggredisce la moglie, aveva detto: "Speriamo vinca il Napoli", Il pm di Torino chiede una condanna a 3 anni

07.04.2025
19:05
Redazione

Sul banco degli imputati un brigadiere accusato di percosse, umiliazioni e divieti imposti a moglie e figli: avrebbe anche minacciato di mettere posti di blocco per impedire alla donna di raggiungere la sorella.

Finito a processo per maltrattamenti ai danni della moglie, era passato al contrattacco accusando la consorte di avergli causato problemi gastrici, ulcere e altri disturbi di origine nervosa. Oggi (lunedì 7 aprile) un documento prodotto dal pm Livia Locci nel dibattimento ha però sbugiardato la versione dell’imputato, un brigadiere in servizio a Rivoli: una ricerca negli archivi dell’Arma ha rivelato che l’uomo soffre per davvero di disturbi gastro-intestinali, ma dal 1989, cioè ben prima di convolare a nozze. Al termine della requisitoria il pm ha chiesto per lui tre anni di carcere. 

Il 57enne è accusato di percosse, umiliazioni e divieti imposti a moglie e figli: in particolare la donna ha raccontato di essere stata picchiata selvaggiamente in occasione di una partita Juventus-Napoli solo per aver detto ad alta voce «Speriamo vinca il Napoli». «Lui si è alzato, mi ha tirato un pugno al torace e ha iniziato a picchiarmi», aveva raccontato in aula. L’imputato avrebbe gestito in modo padronale anche le finanze domestiche e vietato ai figli di vedere i parenti del ramo materno. In un caso, poi, avrebbe minacciato di mettere dei posti di blocco per impedire alla moglie di frequentare la casa di sua sorella. 

Il militare a sua volta sostiene di essere stato aggredito a bastonate durante un litigio in casa. «Si riferisce all’asta di plastica di una bandiera che avevamo in casa. È vero, qualche volta l’ho brandita contro di lui, ma era per difendermi dalle sue botte», ha replicato la 55enne. Con la denuncia di metà gennaio 2024, la donna ha ottenuto l’allontanamento del coniuge dalla casa in cui oggi vive con i suoi due figli. «Ma continuo a pagare di tasca mia le rate del mutuo e il finanziamento della Jeep che volle acquistare lui».

 

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