Carratelli su Il Roma: "Bisogna risalire questa classifica"

14.12.2014
15:00
Redazione

Rotto il tabù l’anno scorso con i gol di Britos e Higuain (2-1) dopo una carestia di 27 anni a San Siro, il Napoli di Benitez ritorna sul campo del Milan per dare la caccia al terzo posto perduto. Le genovesi che hanno operato il sorpasso hanno ostacoli alti, il Genoa contro la Roma, la Sampdoria a Torino contro la Juventus, perciò viene chiesto al Napoli di giocare una partitissima a Milano puntando all’obiettivo massimo per evitare che anche la squadra di Pippo Inzaghi (dietro a -3) salti addosso agli azzurri nel serra-serra dell’alta classifica con sette squadre in lizza per il posticino Champions. Benitez ha sollecitato Higuain a proporsi da trascinatore in una formazione che ha eternamente bisogno di un leader in campo. Gonzalo si è detto arrabbiato degli ultimi deludenti risultati, ha giocato solo il quarto d’ora finale giovedì contro lo Slovan e dovrebbe rispondere da par suo alla sollecitazione. Più partecipazione, più grinta, più movimento, anche rientrando a prendere palla, basta arrendersi se i palloni non arrivano o arrivano male, basta innervosirsi, devi essere la bandiera del Napoli, gli ha detto Rafa, vedremo come sventolerà a San Siro. La squadra deve rilanciarsi con tutto il potenziale d’attacco, al centro e sulle fasce, come nei periodi di fulgore e, magari, Marek Hamsik, appena innalzato al trono di cittadino sportivo onorario di Napoli, potrà dare un contributo decisivo. Allertato il più concreto e determinato De Guzman. La partita presenta due attacchi nutriti, al tridente azzurro rispondendo quello milanista con Honda, Menez ed El Shaarawy (Berlusconi vorrebbe aggiungerci Fernando Torres), pertanto sarà la difesa che reggerà meglio a decidere le sorti della sfida. In quanto a prodigalità, le difese di Napoli e Milan sono alla pari, 18 gol nel sacco. E’ possibile che il Napoli abbia più chance e più spazio con le ripartenze perché il Milan vorrà “fare” la partita conquistando la metà campo napoletana, ma bisognerà pur reggere l’urto rossonero per contrattaccare. La squadra che avrà meno equilibrio sarà irrimediabilmente punita. Al Milan mancheranno i consueti esterni di difesa, sulle fasce dovranno sovrapporsi Bonera e Armero (toh, l’ex azzurro!), ma anche al Napoli mancherà Maggio (in campo Mesto più difensore). Sulle corsie Callejon e Mertens potrebbero fare la differenza se assistiti da una condizione scintillante (il belga deve ancora segnare in campionato). Il Milan ha un regista vero a metà campo, Montolivo, appena rientrato da un infortunio. Il Napoli chiederà a Jorginho di tirar fuori tutta la sta arte di playmaker facendo il verso a Paul Chris che organizza il gioco dei Los Angeles Clippers nella Nba. E’ una partita in cui conteranno molto il carattere, la determinazione, l’attenzione massima in ogni fase di gioco. Il Milan avrà la grinta dell’inseguitore che deve risalire, il Napoli deve avere la personalità nel possesso-palla e nella concretezza per opporsi da squadra che ha un gioco più collaudato a patto che gli interpreti non stecchino. In ogni modo, è un match apertissimo. Il Milan segna più fuori casa che a San Siro (14 gol a 9), segno di una difficoltà a costruire gioco però contro difese munite. Il Napoli, che fuori casa ha incassato la metà dei gol presi al San Paolo, deve ridare brio alla serie positiva di undici partite, appesantita però da sei pareggi, tre nelle ultime tre gare, due in casa. Il Milan ha perso due volte nelle ultime cinque partite (una sola vittoria) confermando d’essere una formazione ancora in assestamento. Il fattore-campo, al netto degli immancabili insulti con invocazioni al Vesuvio e ai Campi Flegrei, dà un vantaggio relativo al Milan se il Napoli saprà fare la sua parte. E qui finiscono le chiacchiere e scorre l’attesa per la serata alla decaduta Scala del calcio milanese.

Fonte : Carratelli - Il Roma
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