Cdm - La miglior difesa è l'attacco

06.10.2015
11:00
Redazione

Non fa notizia l’attacco stellare del Napoli. Era così dai tempi di Mazzarri, con Lavezzi e Cavani. I gol c’erano allora come oggi. Ma sull’equilibrio difensivo della squadra, nessuno avrebbe scommesso un solo euro. Per due anni con Benitez la filosofia era stata: fare un gol più degli altri garantisce la vittoria. Un sillogismo che l’anonimo Sarri ha sovvertito in un battibaleno, dimostrando con i fatti, per meglio dire con i numeri, che la difesa è il miglior attacco, non il contrario. Il Napoli di Rafa aveva realizzato centoquattro gol, ed era una piccola medaglia che lo spagnolo si era appuntato al petto. Sarri invece ha iniziato a curare il vero male del Napoli: la fase difensiva. Partendo dal presupposto che i difensori in rosa non fossero poi così brocchi. Aveva corretto in corsa il centrocampo, passando da due a tre uomini. Difesa e centrocampo: sempre alti, a interdire e a dispensare palloni giocabili. In un sol tocco. Ha costruito il filtro che mancava e che faceva arrivare in area di rigore chiunque riuscisse a correre palla al piede. Qualcuno ha più visto tiri da fuori degli avversari? Di quelli che in passato finivano direttamente in rete? La risposta è no. C’è sempre Allan a rintuzzare, lo stesso Hamsik a sacrificarsi o i piedi educatissimi di Jorginho a bloccare e a riaprire il gioco. La quadra sta nel fisico di Koulibaly che ancora commette qualche errore ma ha la mentalità del centrale, nella testa di Albiol e nell’ordine di Hysaj. E Reina? Lui è la sicurezza a prescindere. E di parate fenomenali finora non c’è stato quasi mai bisogno.

Fonte : Corriere del Mezzogiorno
Notizie Calcio Napoli