CdM: "Napoli-Inter, le due facce di una stessa medaglia"

29.11.2015
12:15
Redazione

Napoli e Inter, due facce della stessa medaglia. La certezza di Sarri, l’incertezza di Mancini: il prof toscano che in campionato ha uno zoccolo duro e collaudato di tredici giocatori, vince e convince con l’equilibrio del 4-3-3; il dandy ligure che invece fa fatica a trovare la quadra e adatta i suoi giocatori in base alla squadra che incrocia. Vincono entrambi, certo. E, non è un caso, hanno le migliori difese del campionato. Prima contro seconda, due facce contrapposte di un monile unico. Quella pulita e abbronzata (anche d’inverno) di Mancini e quella segnata di Sarri, con la barba quasi sempre incolta e i capelli corti senza uno stile regolare. Ad incorniciargli uno sguardo che mai è abbassato. Il Mancio ostenta il ciuffo, un po’ biondo e un po’ bianco. Gli accarezza la fronte e viene in aiuto contro l’imbarazzo. Un colpo di vento e il viso è scoperto. Ma coperta è la sua squadra: fisicità e potenza. Eleganza e opulenza. Pulizia ed efficacia. Sarri va al contrario, con cattiveria e rabbia agonistica. Col gioco sì pulito ma pressante. Aggressivo. Alto. Ogni medaglia ha il suo rovescio. Tutte le situazioni hanno due facce: quella buona e quella cattiva. La buona del Mancio e la cattiva di Sarri. Lati che s’invertono nel cuore del gioco e nelle opposte maglie in campo. Eccoli, Medel e Jorginho. Il cagnaccio cileno al quale un ex compagno dell’ under 18 aveva dato il sopranome di pitbull dopo averlo visto correre a perdifiato. Attacca e difende, Medel, eppure da ragazzino tutti gli dicevano che non avrebbe mai fatto carriera. Attacca e difende anche Jorginho, faccia e piedi da talento purissimo. Biondo e con lo sguardo quasi etereo. Buono e corretto. Il regista raffinato ed efficace. La faccia pulita di una medaglia stavolta girata al contrario.

Fonte : Corriere del Mezzogiorno
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