Chi sarà il nuovo allenatore del Napoli? Punti di forza e criticità di ogni nome accostato agli azzurri

01.04.2024
14:00
Bruno Galvan

Il toto allenatore del Napoli è ufficialmente iniziato. Francesco Calzona, almeno pubblicamente, ha fatto intendere che il doppio ruolo è incompatibile con le gare ufficiali della Slovacchia. Un messaggio chiaro per il futuro. Resta da capire l'evolversi della situazione dopo l'Europeo fermo restando che Calzona ha un contratto piuttosto lungo con la federazione slovacca. Ad oggi, le possibilità di una permanenza sulla panchina del Napoli sembrano essere davvero molto basse.

E allora su chi punterà De Laurentiis? La scelta stavolta non può e non deve essere sbagliata. Ogni allenatore, al di là dei risultati sul campo, ha dei propri punti di forza e debolezza. Inoltre, il presidente dovrà anche tenere conto dell'ambientamento che il futuro tecnico avrà con la piazza. Garcia, da questo punto di vista, non legò mai con Napoli fin dalla presentazione a Capodimonte. 

Antonio Conte è tra i nomi che De Laurentiis avrebbe in mente per rilanciare il Napoli. Tra i punti di forza del tecnico leccese c'è sicuramente il fatto di creare sempre grande empatia con l'ambiente. Non è uno che le manda a dire. Poi c'è una grande cultura del lavoro, gli allenamenti sono a mille all'ora e nessuno ha favoritismi di sorta. Anche lui ha voglia di rilancio dopo la parentesi negativa al Tottenham. Si è aggiornato, a differenza di garcia che dichiarò di non aver visto una sola gara del Napoli. Inoltre c'è un'altra curiosità: Conte da calciatore segnò il suo primo gol in A proprio al San Paolo quando vestiva la maglia del Lecce. Tecnicamente, Conte sarebbe una scelta di garanzia. Tuttavia resta da capire la compatibilità con De Laurentiis. L'allenatore è solito fare un calciomercato di prima fascia o giù di lì. Inoltre, sarebbe divertente capire come ADL si interfaccerebbe con uno juventino come Conte visto che a Giuntoli non gli ha risparmiato niente sotto questo aspetto mediatico. Dal punto di vista tattico, Conte è partito con il 4-2-4 con Bari e Siena. Dalla Juve in poi si è affidato sempre al 3-5-2.

Vincenzo Italiano è da anni un vecchio pallino di De Laurentiis. Lo stesso Luciano Spalletti ne parlò molto bene in chiave Napoli qualche tempo fa. L'attuale allenatore della Fiorentina si è sempre contraddistinto per un gioco divertente consacrandosi una delle bestie nere proprio della gestione ADL. A differenza di Conte, Italiano non ha un undici di base ma sfrutta l'intera rosa a disposizione. Lo ha fatto nel corso di questi anni alla Fiorentina pur non avendo un organico omogeneo. Tra le note negative c'è però la fase difensiva. Le sue squadre subiscono troppi gol. Un dettaglio che gli ha impedito di portare la Fiorentina nelle primissime zone della classifica. Italiano è uno che sui moduli varia molto tra il 4-3-3 ed il 4-2-3-1.

Raffaele Palladino è una delle rivelazioni del nostro campionato. Il suo Monza gioca bene, fa un calcio di grande riagressione che per certi versi ricorda l'idea di calcio del suo mentore Gian Piero Gasperini. Inizialmente era fedele al 3-4-2-1 ma da qualche mese a questa parte ha scelto di affidarsi al 4-2-3-1 per privilegiare la fisicità di Djuric. Allenare il Napoli sarebbe un onore per lui. De Laurentiis farebbe una scelta coraggiosa perché Palladino non ha l'esperienza di Conte o Italiano, ma dalla sua porterebbe entusiasmo. L'incognita resta l'adattamento in una piazza con grandi pressioni rispetto a Monza. 

Roberto Farioli viene dalla scuola di Roberto De Zerbi. L'attuale allenatore del Nizza predilige il 4-3-3 anche se in carriera ha fatto anche il 4-1-4-1, il 3-1-4-2, il 3-4-2-1, il 3-4-3. Non è un integralista ma adatta il modulo in base alle caratteristiche dei calciatori a disposizione. Farioli è uno studioso: nel 2008 si laureò in Filosofia all'Università degli Studi di Firenze con una tesi sul calcio dal titolo "La filosofia del gioco: l'estetica del calcio e il ruolo del portiere". Il testo fu pubblicato anche a Coverciano. Sarebbe un profilo interessante per il Napoli, un volto giovane (è un classe 1989) per iniziare un nuovo corso. 

Sarà uno di loro a guidare il Napoli? Lo vedremo. De Laurentiis ha avviato le consultazioni sapendo che stavolta non potrà sbagliare. Il presidente ci ha abitutato sempre a grandi sorprese per quanto riguarda l'allenatore. Per questo motivo, non sono da escludere colpi di scena con preofili inediti da quelli usciti nel corso di queste settimane.

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