Corbo: "Benitez, ecco le condizioni per il rinnovo tra perplessità e resistenze. Se considera finita la sua missione in Italia, che lo dica a De Laurentiis"

20.10.2014
16:50
Redazione

Sul contratto di Benitez si rincorrono le solite voci. Chi sosteneva che la partita con il Torino poteva essere l’ultima, chi afferma ora che il discorso è rinviato a gennaio. Voci, ancora voci, sempre voci. Una confusione ed una labilità di informazione che piacciono probabilmente a De Laurentiis. Gli consentono di rinviare decisioni e annunci impegnativi. Se le notizie sono solo voci, è il momento di procedere con le opinioni. Le nostre. Che la decisione sia sospesa o rinviata, è nei fatti. Se invece il rinvio maschera soltanto un distancco concordato, va anche bene. Prima di rinnovare però il contratto dell’allenatore pendolare tra Napoli e Liveropool, occorre che siano chiari alcuni punti oscuri. Il primo è questo: Benitez deve dimostrare di essere l’allenatore in grado di proiettare il Napoli verso una dimensione diversa, da grande club. Finora l’ha dimostrato solo in parte. In positivo: ha civiltà professionale, non è collerico né umorale, ha competenza straordinaria, sereno distacco dalla squadra. No ha mai parlato di titolarissimi, né ha bocciato talenti. Ricicla giocatori che sembrano scaduti. Una guida sempre affidabile. In negativo: dovrebbe imporre non i nomi ma almeno un minimo di qualità agli acquisti, gli stanno bene tutti. Non si può passare da Mascherano a De Guzman, improvvisamente sparito. Non corregge i soliti difetti: manca concentrazione per 90 minuti, carente organizzazione difensiva, enigmatica applicazione di Hamsik. Il capitano ha dal tecnico la massima libertà, può andare dove vuole, ma deve obbedire alla logica. Hamisk invece sterza a sinistra lasciando vuoti al centro. È intermittente. Aspetta sempre il colpo personale, non dà i tempi e la continuità. La squadra gode di lunghe pause. Con l’Inter è stata subalterna nel ritmo per tutto il primo tempo. Gli effetti di una gestione così blanda sono negativi. Conclusione. Giusto che Benitez rifletta prima di firmare, legittimo che pensi di andar via per motivi personali o familiari. Ma è altrettanto opportuno che il Napoli rifletta in questi mesi. Che osservi Benitez. Che ne valuti la capacità di correggere i soliti difetti. Che esamini altre ipotesi. Il rinnovo del contratto va stipulato quando tutt’e due le parti ne siano convinte. Benitez ha perplessità e resistenze. Ma dall’estate in avanti, anche Benitez ha suscitato dubbi. Ha un paio di mesi per cancellarli. Quei dubbi si sono infittiti. Giusto che lo sappia anche lui.Non a caso sembra sfuggente e diplomatico nelle risposte. Se considera la sua missione in Italia già esaurita, almeno a De Laurentiis lo dica. Il patto del silenzio giova ad entrambi, non certo al Napoli. Presidente e allenatore si sono ancorti del calo di consensi, oltre che di incassi?

Fonte : Antonio Corbo per repubblica.it
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