Corbo: "De Laurentiis si appella al patto di Venezia con Higuain. Siamo certi che Vrsaljko sia il nuovo Ivanovic?"

27.07.2015
20:20
Redazione

Antonio Corbo, giornalista, scrive così su Repubblica nel suo editoriale: 

"Il secondo, più scabroso, fa scattare l’allarme. È bastato controllare la data di nascita di Higuain: 10 dicembre 1987. De Laurentiis si è accorto quindi che deve ridiscutere con urgenza l’ingaggio. Higuain è alla svolta dei 28 anni, il limite che consente ai giocatori che non abbiano rinnovato il contratto negli ultimi due di volare all’estero, secondo parametro Uefa. Con indennizzo quindi al Napoli di gran lunga inferiore agli oltre 90 milioni sanciti dall’attuale clausola rescissoria, quella che pubblicizzò il presidente un mese fa, irritando il suscettibile fratello- manager di Higuain. Il “patto di Venezia” restituisce serenità di rapporti tra il Napoli e il Condominio Higuain, visto il numero elevato di familiari che gestiscono prodezze e promesse del calciatore. In un momento delicato. La sua immagine è infranta dai due rovinosi rigori, con addio del Napoli alla zona Champions e della sua Argentina alla Coppa America nella finale di Santiago. Il “patto di Venezia” è un colpo di luce nel grigio luglio del Napoli, perché consegna alla squadra un attaccante ben motivato almeno per un anno. Il 2016 è un bivio: rilancio o malinconico declino nella scala internazionale. De Laurentiis può adesso concentrarsi sugli altri impegni. I nuovi acquisti: gli altri club italiani tentano di soffocarne ogni progetto, elevando i prezzi. Tutti sanno che il Napoli cerca un difensore mancino ed uno di fascia destra. È il disagio di un club che arriva al mercato con poche idee e quasi tutte già sfumate. Né può disporre del dismesso ufficio scouting, non ha obiettivi già individuati né trattative già avviate all’estero. Un momentaccio. Lievita infatti il cartellino di Vrsaljko. Alla sua età costava molto meno Ivanovic del Chelsea, un fenomeno nel ruolo, prossimo a conquiste memorabili. Siamo certi che Vrsaljko sia il nuovo Ivanovic? In queste ore concitate si apprezza Maurizio Sarri. La sua flemma apparente nasconde come nelle volute di fumo giustificate tensioni. Lavora per costruire un Napoli che dovrà in parte demolire. Non convince Insigne da trequartista, mentre splende Mertens che per posizione e velocità ricorda il Pucciarelli del suo Empoli. I due gol subiti a Trento richiamano gli errori dello scorso anno. Neanche le notti monastiche del ritiro correggono gli squilibri. Non dovevano essere responsabili quindi solo gli stili di vita. Ma vizi strutturali che permangono. Maggio che rimane dietro Albiol che a sua volta lo precede in ritardo costringendo l’inutile intervento dal versante opposto di Ghoulam sono un modello da dimenticare. Su quell’azione Sarri avrà rotto a morsi almeno cento sigarette. Fa quel che può anche Cristiano Giuntoli, nell’affannosa ricerca di acquisti possibili. Si sgola tra amici e nemici per vendere tutto il plotone di giocatori “usa e getta”, che rientrano dai prestiti. Una folla da sbarcare. Il solito frenetico andirivieni del Terminal Napoli".

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