Corbo: "I dubbi sono in attacco. Scusi Sarri, che dice di un 4-3-3?"

15.08.2015
00:20
Redazione

Questo il commento del giornalista del quotidiano 'La Repubblica', Antonio Corbo, sull'amichevole tra Latina e Napoli: "L'azzurro del Napoli tende al grigio nel lungo viaggio da Oporto a Latina. Dello scorso anno la squadra, pur rinnovata nei 5 undicesimi, replica nel primo tempo una fastidiosa sindrome. Debole con i deboli. Intimidito dal Porto, aspirante protagonista di Champions, splende in talento e fatica. Appare involuto e lezioso con il Latina, domina senza stenderlo.

Si spiega perché passino un cambio (Mertens per Callejon) e quasi un'ora (52 minuti) prima di applaudire il gol di Hamsik, per assistere quindi alla dilagante vittoria. Si rivela infelice la scelta di Callejon quale partner di Higuain, messi uno accanto all'altro sembrano non riconoscersi, come se non fossero da tempo sotto le stesse insegne, in Spagna e in Italia. Si ostacolano. Si elidono. Precipitano al centro di una zona angusta come in una trappola. Ampia, indefinita, terra di tutti e di nessuno. Un ingorgo inestricabile e monotono.

Senza alcuna difficoltà il Napoli occupa infatti la metà campo del Latina. Ma per un tempo non morde. Da destra avanza Hysaj, da sinistra Ghoulam. La mediana guadagna campo con Hamsik in agilità, ha recuperato il capitano una forma rassicurante. Valdifiori marcato da vicino è sempre in grado di proporre lanci verticali, stavolta poco incisivi. Allan è invitato anche lui al raduno sulla trequarti. Come in una caotica manifestazione di piazza, si ammassano e ritrovano tutti, senza che nessuno possa però decidere, inventare, distinguersi. Se Hamsik conferma la sua migliore vena con qualche colpo di luce, delude Insigne troppo egoista per essere un distributore di gioco nel caos. Giocando troppe volte a testa bassa cerca gloria per sé, trascurando Higuain, apparso un po' pesante e troppo riflessivo per bruciare il Latina con i suoi micidiali lampi. Manca chi attacchi la profondità lanciandosi con coraggio e tempismo sugli spazi esterni. Dovrebbero farlo Hysaj e Ghoulam, ma hanno la corda corta e non vanno fino in fondo.

La sostituzione di Callejon con Mertens è una bibita fresca per un Napoli che domina ma soffre di arsura. Si creano subito spazi. Il primo lo sfrutta Hamsik: il Napoli (e il modesto Latina) gli consente di attaccare senza marcare nessuno. Si avvantaggia di un furbissimo tacco di Insigne per il gol.

Il secondo corridoio lo infila con successo proprio Mertens per lanciare in rete El Kaddouri. Protagonista a sorpresa nel finale, quando si moltiplicano le sostituzioni e la partita non dice più niente a Sarri, che deve però riflettere sul primo tempo.

I dubbi da risolvere hanno dei nomi. Insigne non convince come rifinitore, né Callejon come seconda punta in linea con Higuain. Ha bisogno di campo verde, aria pulita, spazio. La via d'uscita c'è: una giostra offensiva con Higuain centrale, Callejon e Mertens esterni larghi sulle fasce. Un dinamico 4-3-3 può restituire al Napoli l'attacco aggressivo dei tempi migliori. Al resto pensa la difesa. Reina si conosce, l'ottimo e imprevisto Chiriches convince sempre di più, Albiol più sveglio e svelto dello scorso anno. Sono i volti di una difesa finalmente chiusa. Quella che mancava".

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