Corbo: "Napoli-Roma vale tre partite in una. Così Benitez potrà battere Garcia, ma si rischia un paradosso"

01.11.2014
11:20
Redazione

NAPOLI- Roma è tre partite in una. La prima si gioca in città. Nel calcio domina la retorica degli eccessi, attenta Napoli. Delle due l’una. Da stasera si dirà che ha dato una straordinaria prova di civiltà, quasi bastasse un giorno per dimenticare strade sporche e bucate, pagine di cronaca con scippi ai turisti e risse nella movida. Si ricadrà altrimenti nelle annose e irrisolte analisi su tifo violento. Ultras feroci, curve lottizzate dai clan. L’una o l’altra, scelga Napoli. Ha già scelto la Roma: dà forza ai dubbi inventando un coreografico sbarco dal cielo, l’aeroporto meglio della stazione, vero? Come se vi fosse un jet-way tra Ca- podichino e il San Paolo. Di certo vi sarà la massima attenzione della polizia. Non accadde il 3 maggio scorso, quando la questura di Roma non copiò il suo stesso piano studiato per Napoli-Juve due anni prima. Con stop ai tifosi agli opposti caselli romani dell’A1. Con trasbordo in bus pubblici. La mancata vigilanza di Ponte Milvio è ancora oggi un errore ingiustificato. Ha già scelto Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il povero ragazzo ucciso: la dignità di quella mamma nel dolore è un esempio che nessuno può oggi rifiutarsi di seguire. La seconda partita è tra le panchine. Basta rivedere Juve-Roma del 5 gennaio. Conte raccolse la squadra venti metri dietro: Gervinho non trovò varchi ma la Roma dominò, la Juve giocò in umiltà e vinse 3-0. Che dice Rafa? La tattica è esercizio di tempismo e intelligenza. Non vorrà mica spiegare lui che esiste un solo modulo per vincere qualsiasi battaglia. Aperta la terza sfida. Pur essendo il Napoli penalizzato da una autolesionista campagna. Più forte il suo attacco: 16 gol a 12. Ma stessa vocazione: Iturbe e Gervihno sono micidiali se trovano corridoi liberi, i quattro scattisti napoletani ancora di più se trovano spazi liberi. Per procurarseli, la squadra deve aspettare. I romanisti hanno difesa migliore e centrocampo più tecnico: bisogna quindi giocare stretto sui loro piedi per ripartire subito. Attaccare per attaccare non conviene a nessuna delle due. Sarà un paradosso ma oggi rischia di perdere chi gioca meglio.

Fonte : Corbo - Repubblica
Notizie Calcio Napoli