Corbo: "Ok Valdifiori, che errore quella clausola! Non si compri solo dall'Empoli. Può tornare Behrami"

22.06.2015
08:40
Redazione

La nuova squadra avrà finalmente un mediano di qualità davanti alla difesa cancellato in tempo il cavillo “illegale” A urelio De Laurentiis non ha perso un attimo per dare l’annuncio. «Valdifiori è il primo tassello del Nuovo Napoli». Ce ne saranno quindi altri, molti altri. Rassicurante e ottimista il messaggio lampo con il solito tweet. «Posso fare a meno di tutto tranne che del superfluo», è l’aforisma di Oscar Wilde. Gli si addice. Anche De Laurentiis si priverebbe di tutto, anche delle sue celebri clausole, mai del suo stile di comunicare. Il “primo tassello“ dimostra che il Napoli non compra a caso, quest’anno. Mirko Valdifiori avrà pure 36 presenze in A, pochine per un centrocampista di 29 anni, ma il suo ruolo è ben definito. Finalmente un mediano tecnico in grado di dirigere il traffico. Si intravvede il modulo. Il Napoli avrà tre mediani, Valdifiori centrale, magari uno fra il trentenne Behrami e il ventiseienne Lopez. Una linea matura e affidabile, che ridurrà i gol subiti. Riprende i guanti del Napoli anche Reina, meno male. Fu detto a De Laurentiis che Rafael era seguito dal Benfica. Maurizio Sarri indovina la prima falla. Presenta un mediano che non perde palla e sa dove mandarla. L’anno scorso l’azione ripartiva troppo spesso con Koulibaly. Sarà ora interessante la scelta dei tasselli nuovi e l’uso dei vecchi. Con il modulo 4-3-1-2, cambia la costruzione del gioco. Diventa fondamentale Hamsik, pilota del gioco, davanti ai mediani e dietro le punte. Il calcio moderno chiede alla fase offensiva ampiezza. Le punte devono partite larghe. Non c’è spazio per Callejon, ce n’è tanto per Higuain a destra, se rimane. Facile invece per Mertens o Insigne a sinistra. Si può immaginare un Napoli più raccolto, con la prima linea venti metri dietro rispetto a quella di Benitez, inesorabile quando erano in forma Callejon e Mertens o Insigne, un disastro quando si lasciavano spazi laterali agli avversari. Più che gli acquisti saranno le cessioni a determinare i destini del Napoli: saprà scegliere in tempo i sostituti giusti? Valdifiori stava per trasferirsi al Torino. L’annuncio del suo direttore sportivo Gianluca Petrachi (“Siamo già pronti per le visite“) ha scosso il Napoli, salvandolo due volte. Rischiava il più goffo del flop perdendo il primo giocatore promesso a Sarri, ma anche una rivolta dei calciatori italiani. C’è accanto a De Laurentiis un infaticabile suggeritore di clausole. L’impronta di un creativo giurista è evidente nella condizione che il Napoli tentava di imporre a Valdifiori. Accettare la vendita ad altri club senza opporsi, rinunciando alla “firma contestuale”. La clausola sarebbe stata comunque annullata. Era “contra legem”, illegale, nulla. Costringere un calciatore ad accettare di essere venduto contro o senza la sua volontà significa andare contro una legge dello Stato, la “91” emanata dal Parlamento il 4 aprile 1981. Era passato poco dal blitz dei carabinieri, inviati dal pretore napoletano Giancarlo Costagliola: 4 luglio 1978, Hotel Leonardo Da Vinci di Bruzzano, sede del mercato. Era insorto il sindacato contro la figura del calciatore comprato e venduto: privo di dignità. Ritirando quella clausola in fretta, il Napoli ha evitato spiacevoli commenti. Fermiamoci al tweet: «Primo tassello del nuovo Napoli». Avanti con gli altri. Magari cercando oltre la Toscana. L’Empoli distrusse il Napoli quel giorno, 4-2 secco, ma non era invincibile. Difficile che abbia il sestultimo club della classifica tanti giocatori da far volare il Napoli in Champions.

Fonte : Repubblica
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