Corriere di Bologna: "Donsah, Crisetig e la trappola per battere Sarri"

06.12.2015
10:20
Redazione

Donsah e Crisetig sanno come si fa a battere Sarri. È il 25 ottobre 2014 quando Empoli diventa Zemanlandia, Empoli-Cagliari finisce 0-4. Quattro gol in un tempo, nel primo, anche Donsah e Crisetig sono grandi protagonisti, l’Empoli è annientato, Zeman che cancella Sarri sembra una favola ma è realtà. Non è un caso, perché quella macchina quasi perfetta costruita e guidata dall’attuale allenatore del Napoli soffriva i cambi di gioco delle squadre modellate sul 4-3-3. L’Empoli giocava a rombo, a differenza del Napoli di oggi che fa il 4-3-3, e la conseguenza è una: rispetto a quell’Empoli questo Napoli, più largo e più aperto, patisce meno chi porta avanti il suo stesso modulo. Probabilmente anche per questo motivo Sarri lo ha rivisitato sul piano tattico dopo i primi sbandamenti. Ma al di là di ciò, se andiamo a vedere quello che è stato fin qua qualche problemino Sarri se lo è portato dietro. Perché anche in questo campionato quando ha dovuto contrapporsi a questo sistema di gioco non tutto è filato liscio. Ad esempio, la prima partita il Napoli l’ha persa contro il Sassuolo di Di Francesco, che fa il 4-3-3. Certo, non era il Napoli di oggi, ma anche a Marassi contro il Genoa qualche piccola crepa l’ha evidenziata. Quella domenica Gasperini gli ha messo Perotti esterno sinistro e Laxalt a destra ed è stato meno Napoli del solito. A dire la verità il Napoli ha fatto fatica anche a Carpi, 0-0 il risultato, e contro l’Udinese, 1-0 gol di Higuain, ma sia Castori che Colantuono si sono messi 3-5-1-1. Certo, diverso è stato il sistema, ma anche queste due squadre hanno fatto tanta densità in mezzo al campo e soprattutto l’Udinese ha pensato anche a contrattaccare. Sì, perché il punto è questo: tu non puoi essere solo passivo di fronte al Napoli, perché il Napoli comincia a rullarti e prima o poi ti stende. Se pensi di aspettarlo puoi anche non giocare la partita. C’è di più: il Genoa ha costruito il suo pareggio coprendo quasi a uomo i tre centrocampisti del Napoli, guai se li fai giocare senza pressione, guai se non segui i loro movimenti quando attaccano, perché uno dei segreti di questo Napoli è proprio l’entrata dei centrocampisti. E con i difensori che fanno già la loro fatica a coprire quei tre là davanti, devono essere i centrocampisti a non perdere mai di vista i loro dirimpettai. Di contro, quando hai la palla devi provare a fargli male non lasciandoti alle spalle troppa profondità. Con il suo 4-3-3, il Bologna dovrà cercare di far soffrire i loro centrocampisti anche con giocate rapide sugli attaccanti che vengono incontro per raccordare, solo se ci riuscirà potrà sperare di fermare il Napoli.

Fonte : Corriere di Bologna
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