Corriere Fiorentino: "Il Napoli è una squadra nata per correre. Il merito è del turbo-man Sinatti"

13.10.2015
12:10
Redazione

Born to run, nato per correre. E per far correre. Senza scomodare il sogno americano cantato dal «Boss» la storia dello staff made in Toscana del Napoli oltre a quella ormai nota dell’ex bancario Maurizio Sarri, arrivato a 55 anni in serie A e del suo vice Francesco Calzona che faceva il venditore di caffè fino a non troppo tempo fa, ha un terzo personaggio dietro le quinte. Si tratta del baby prodigio (cresciuto in una famiglia di sportivi): Francesco Sinatti da Policiano, Arezzo, che a 30 anni appena compiuti è il preparatore atletico più giovane della serie A. Calzona, l’uomo del drone, è il trait d’union, perché li ha scoperti entrambi: il mister, quando gli chiesero di fare l’allenatore-giocatore del Tegoleto e «Ciccio» rispose che in giro c’era un tecnico preparatissimo che meritava una chance, Maurizio appunto. E Sinatti che era un suo calciatore ma anche provetto-preparatore ai tempi in cui lui oltre ad allenare continuava a vendere caffè a domicilio. «Ti porterò con me», promise a quello che era un ragazzino. Completati gli studi, laurea in Scienze Motorie e poi anche la Specialistica all’Università di Firenze, due anni e mezzo fa è arrivata la chiamata a Empoli dove lo hanno imposto a fianco dello storico preparatore Selmi, pescandolo direttamente dalla Promozione, dal Foiano che correva e vinceva più di tutti. Come nelle stagioni precedenti il Sansepolcro e il Castiglion Fiorentino. Del resto dire che l’attuale responsabile della parte atletica del Napoli è cresciuto con lo sport nel sangue è riduttivo: a Policiano, il suo paese, i Sinatti sono un’istituzione. Babbo Fabio, gli zii Moreno e Stefano, hanno dedicato al podismo la vita anche dopo la carriera agonistica. La «Scalata al Castello» gara che ha ormai raggiunto un profilo internazionale l’hanno inventata loro, che si occupano di tanti altri eventi (festa del Patrono, sagra paesana e iniziative collegate). L’ultimo olimpionico azzurro sulla distanza più lunga Stefano Baldini è ormai un amico di famiglia, così come il suo predecessore Gelindo Bordin. Domenica approfittando della pausa per le nazionali Francesco è tornato a casa per la Maratonina di Arezzo, valida quest’anno come campionato italiano di mezza maratona nella categoria master, organizzata dai suoi. È stata solo la seconda volta in cui Sinatti ha staccato dalla nuova dimensione che vive da 3 mesi. L’occasione della vita. Applicazione totale, dodici ore al giorno. Non solo quella sul campo ma per l’archiviazione di centinaia di dati grazie al gps che quantifica anche il movimento fatto con la palla (in estate «infliggeva» non meno di 13 chilometri di corsa al giorno su varie distanze e velocità), la preparazione di tabelle di allenamento con obiettivi e recuperi personalizzati e anche l’estenuante elaborazione video. Lui e Calzona hanno preso casa vicino e una volta lasciato il centro tecnico di Castelvolturno fanno le ore piccole a studiare le soluzioni da proporre a Sarri, che ovviamente ha l’ultima parola. Un percorso cominciato quest’estate nel ritiro di Dimaro: niente tour all’esterno, tutte amichevoli contro formazioni di categoria inferiore, appena una puntata a Nizza e una ad Oporto. Approccio tradizionale solo in apparenza, col ritorno del lavoro a secco (senza palla) quasi eliminato da Benitez, in realtà caratterizzato da tecniche all’avanguardia che — nonostante la fatica — hanno conquistato tutti, giocatori e addetti ai lavori, inizialmente scettici per la giovane età di Sinatti, soprattutto in chiave Europa League. Per ora la risposta è zero infortuni muscolari. E una squadra che sembra nata per correre.

Fonte : Corriere Fiorentino
Notizie Calcio Napoli