CorrSera attacca Sarri: "E' ora di piantarla con il megalomane luogo comune sugli arbitri. Quando le cose vanno male sono utili scuse..."

07.12.2015
08:50
Redazione

Il Corriere della Sera attacca Maurizio Sarri sulle parole dette in merito alla scelte arbitrali di Mazzoleni: "Ci dev’essere in giro un virus: secondo Sarri, non sono dei più migliori neppure gli arbitri italiani. Per il compassato allenatore del Napoli è ora di piantarla con il megalomane luogo comune sulla categoria, il famoso bollino bio «gli arbitri italiani sono i migliori del mondo». Ai giorni nostri non è chiaro chi abbia messo in giro questa nomea — può starci che abbia astutamente cominciato proprio un nostro arbitro, contando sull’attitudine al conformismo dell’intero ambiente —, ma resta un fatto che da troppo tempo questa fama stia mostrando tutti i limiti del tempo e dell’usura. Senza neppure bisogno di rievocare lo squallore di Calciopoli. Nella realtà, i nostri giudici di gara sono mediamente buoni e mediamente impediti come in tutti i campionati evoluti. «Italians do it better» non regge più nelle alcove dov’è nato, ma ormai neppure nella casta arbitrale. Punto e basta. Sarri si limita perciò a dire una cosa evidente. C’è una seconda evidenza, tuttavia, in questo scabroso argomento: per conoscere davvero cosa pensino gli allenatori bisogna proprio aspettare che perdano. È così. L’allenatore che vince si presenta in sala interviste e di fronte alle domande sul rigore a favore risponde sempre come un anacoreta: lo sapete (lo sapete chi?), non parlo mai degli arbitri. Non c’è verso di cavargli di più. È capace di far sentire tutti dei meschini e dei mentecatti, ma come, ancora fate domande sugli arbitri, possibile che proprio non riusciate e parlare solo di calcio? Lezioni di sport. Ma è quando perde, come Sarri a Bologna, come Garcia a un certo punto del suo viaggio italiano, come tutti, che l’anacoreta esce un attimo dall’imperturbabile ascesi zen: lo sapete che non parlo mai degli arbitri, virgola, ma. Il ma apre il dossier verità: il primo gol era in fuorigioco, il secondo è scaturito da un fallo non fischiato a metà campo, del rigore lascio a voi i commenti, e comunque è sulla direzione di gara nel suo complesso che ci sarebbe da discutere, tanti falli invertiti, tante piccole cose che hanno pesato sulla nostra prestazione… E alla fine, oltre ogni fair-play, oltre ogni finzione, l’arbitro italiano torna a essere quello che storicamente è davvero per il nostro calcio. Né il migliore del mondo, né il peggiore. Soltanto l’uomo giusto al momento giusto, quando bisogna pur trovare una scusa"

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