CorSera - Da Napoli a Chelsea, dalla maglietta alla cravatta: perché Sarri è un provinciale

20.07.2018
01:00
Redazione

C’è un tosco-bagnolese per tutte le occasioni. C’è un uomo versatile, nello stile e nella parola, che mai avremmo immaginato

C’è un tosco-bagnolese per tutte le occasioni. C’è un uomo versatile, nello stile e nella parola, che mai avremmo immaginato di scorgere in Maurizio Sarri, testimonial della classe operaia e convinto sbandieratore del comunismo prima maniera. L'operaio che sceglie la tuta perché la giacca è scomoda ha stravolto il cliché ed è andato oltre se stesso. Alla «prima» al Chelsea, quasi come in un impeto di rivalsa, ha voluto dimostrare che si può nascere con la tuta, ma indossare anche una camicia di sartoria, un abito impeccabile blu e una cravatta con il nodo perfetto. E si può, per carità, evitare espressioni dialettali, indugiare sulla «c» aspirata. Si può anche contare fino a dieci se arriva la domanda scomoda sul sessismo e sull’omofobia e rispondere con un inedito self control. Questo sono io, ha inteso dire Sarri agli inglesi, platea raffinata e dal suo punto di vista superiore. Con l’abito buono per il posto buono.

Mica quello con la polo griffata con gli sponsor, indossata il 15 luglio di tre anni fa quando faceva conoscenza con la stampa napoletana? Valeva, all’epoca, il concetto dell’essere non dell’apparire. Ai capelli corti non era necessario dare un colpo di pettine, la barba accennata era giusta per essere autentico, non importa se la montatura degli occhiali è troppo vintage e la gestualità delle mani accompagna le parole. Napoli, la terra delle sue origini, lo ha accolto, esaltato e venerato così. Salvo poi accorgersi che la sana provincia di cui Sarri è espressione è cosa ben diversa dal provincialismo dell’uomo che stravolge se stesso per affrancarsi dall’immagine ruspante. Si tira a lucido perché è a Londra. Dove tutto è più chic, più ricco e più esigente. Dove però non gli sarà permesso di non fare conferenze stampa, né di fumare nello spogliatoio. Stamford Bridge non è Castel Volturno ed legittimo per Sarri volersi evolvere. Ma riscoprirsi sir Maurizio in 24 ore è genuinamente provinciale. L’eleganza del suo calcio è universale, lui può essere Sarri ovunque. L’ultimo step per essere ancor più grande.

Fonte : corriere.it
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