Cronache di Napoli: "Benitez-De Laurentiis, addio senza rancore con le parti che si scaricano le colpe a vicenda"

30.05.2015
15:10
Redazione

Una separazione consensuale, con marito e moglie che si allontanano ma non provano rancore, né si scaricano addosso le colpe del fallimento. Un modo ‘elegante’, di facciata, ma pur sempre un escamotage per nascondere delle responsabilità enormi. E’ quanto appare alla luce delle dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa di giovedì scorso dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ha annunciato l’addio del tecnico iberico, Rafa Benitez. Eppure non c’è da dimenticare il particolare più importante di un matrimonio che negli ultimi dieci mesi ha dato vita invece a una situazione da separati in casa. Tutto nasce a luglio scorso, prima del ritiro estivo a Dimaro. E’ a quei tempi che si mettono le carte in tavola e che Rafa Benitez avanza delle richieste su giocatori, obiettivi, traguardi vincenti. Ha speranze l’allenatore, confida nelle parole del patron, ma poi qualcosa si spezza, il flusso si interrompe, il nervosismo sale. I primi indizi vengono alla luce durante il ritiro, la squadra sembra essere già scollegata in una fase focale della preparazione, quella che dovrà promuovere il Napoli e fargli fare il benedetto salto di qualità. Non sa il tecnico iberico o forse ormai si è accorto che tutte le promesse fatte dal patron resteranno lettera morta, perché per vincere ci vogliono gli acquisti e la tasca della società resta cucita. I soldi, si sa, sono un toccasana per molti mali, levano perfino i mal di testa e non sborsare provoca mal di pancia. E allora De Laurentiis e Benitez vivono dieci mesi da separati in casa, un matrimonio con intendimenti e sorrisi da facciata, ma tutto è stato pensato nel dettaglio. Arrivano le prime sconfitte, Bilbao è uno spartiacque, la Caporetto per gli azzurri. Il presidente pensa al fallimento dell’affare Champions, a quanto non incasserà, eppure non ha pensato a rinforzare la squadra prima dei preliminari. Altro errore fondamentale è quello di non cercare di riparare subito, servirebbero acquisti di livello per riprendersi dal colpo e per puntare a un campionato ad alti livelli, ma non c’è risposta, il mercato estivo porta poco, quasi nulla. Sarà un susseguirsi di alti e bassi, il Napoli dà segnali di presenza e personalità soltanto durante la sfida secca per la conquista della Supercoppa italiana. Poi sarà un percorso ad ostacoli, il Napoli galleggia tra il quinto e il terzo posto per l’intero girone di ritorno e oggi, si trova dove si trova, per demerito delle altre squadre e non certo per merito suo. De Laurentiis sapeva che questo sarebbe stato un anno difficile, ha voluto puntare nuovamente sulla sua fortuna, ma non sempre ti può andare bene. Da quando è mondo è mondo, mai adagio è stato più calzante quando si parla di affari (e il calcio è un business): senza denaro non si cantano messe. Figuriamoci vincere.

Fonte : Cronache di Napoli
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