De Sanctis: "Quando ero a Napoli, a volte la Digos mi obbligava a parlare con gli ultrà". Da oggi sarà vietato dalla Giustizia sportiva

24.03.2015
09:50
Redazione

La Gazzetta dello Sport anticipa una decisione importante che potrebbe ben presto essere introdotta nel calcio. Stiamo parlando del divieto assoluto dei calciatori di parlare con gli ultrà che potrebbe essere punito anche dalla giustizia sportiva: Novanta minuti, la durata di una partita, per fissare un impegno comune, stavolta con l’aiuto di tutti: «Mai più giocatori a capo chino dagli ultrà. Inseriamo una norma nel codice di giustizia sportiva che lo vieti». È questo il risultato – straordinario se verrà confermato – della riunione convocata ieri dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, durata un’ora e mezzo, necessaria a fare chiarezza su un «malcostume ormai inaccettabile», come lo ha definito il Viminale. Presenti i rappresentanti di Coni (Nepi), Figc, Lega di A (Lotito e Brunelli), Associazione calciatori (Tommasi e De Sanctis, che con le sue affermazioni di due giorni fa aveva ribadito il problema), e ovviamente i dirigenti della Roma, col d.g. Mauro Baldissoni in testa, suo malgrado la pietra dello scandalo per i fatti di giovedì dopo il k.o. «Noi abbiamo già chiarito ai nostri calciatori che l’episodio della scorsa settimana non dovrà più ripetersi, e infatti a Cesena è stato evitato», ha comunicato il club giallorosso. Da notare poi la punzecchiata, in mattinata, giunta dal d.g. juventino Marotta: «De Sanctis dice che i giocatori si sentono lasciati soli? Forse si riferisce alla sua società». Intanto, l’altro concetto emerso riguarda i giocatori, riconosciuti vittime, non artefici di queste situazioni, come chiesto da Tommasi e De Sanctis. Le parole del portiere, a detta delle autorità, hanno rivelato tutto il disorientamento dei calciatori. «In assenza di indicazioni, noi pensavamo che questo fosse il male minore», ha detto. Tra l’altro, è stato ricordato come a volte sono le stesse forze dell’ordine a consigliare ai giocatori «contatti», per evitare guai maggiori. Non a caso, ad ottobre, lo stesso De Sanctis aveva raccontato: «Quando ero al Napoli, a volte la Digos mi ha obbligato a parlare con gli ultrà». Ecco dove nasce l’esigenza di normare una zona ancora grigia, e questo potrebbe avvenire entro la stagione in corso.

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