"Ci siamo anche noi..."
Ci sono anche loro. I ragazzi di Saurini, i ragazzi della Primavera del Napoli. Quelli che spesso vengono sommersi dalle critiche e quasi censurati da chi non mostra alcun interesse nei confronti dei giovani. Come se il settore giovanile venisse dopo ogni cosa. Il tifoso medio riesce appena a guardare le partite della prima squadra e poi sparare sentenze a raffica sulla gestione della società, dello spogliatoio e, in ultima analisi, forse, del vivaio. La Primavera, invece, potrebbe diventare il vero Core Business della SSC Napoli. Basta pensare a quanti giovani napoletani hanno il sogno di indossare la maglia azzurra e quanti, invece, sono costretti ad andare all'estero per trovare spazio nel mondo del calcio. Nel contesto partenopeo, invece, pare che la Primavera sia soltanto un dettaglio. Un di più. Un qualcosa che è bene avere, ma non è di fondamentale importanza. Un qualcosa di cui è bello parlare quando gira male.
Eppure, Aurelio De Laurentiis ha appena investito quasi un milione di euro per mettere Leandrinho e Zerbin a disposizione di Saurini. E dopo la sconfitta rimediata in Coppa Italia contro la Juventus, la prima frase provocatoria che gli è passata per la mente è stata: "Al ritorno faccio giocare la Primavera".
Eppure, Edoardo De Laurentiis è sempre presente sugli spalti a Sant'Antimo, proprio per osservare i ragazzi. Vederli crescere e apprezzarne ogni minimo miglioramento. Ed è sempre il primo a crederci e a caricarli negli spogliatoi e, quand'è necessario, a rimproverarli.
Eppure, questi ragazzi hanno vinto il girone 6 del gruppo B del torneo di Viareggio piazzandosi a quota 5 punti. Surclassando, così, la Rappresentativa Serie D, Camioneros e Bari. Una vera e propria impresa per il gruppo di Saurini che ha tanta voglia di gridare: "Ci siamo anche noi".