Il Napolista: "Il San Paolo è incompetente, non sa nulla di sport. Se Insigne vi ha mandato a quel paese, ha fatto bene"

20.08.2014
12:00
Redazione CalcioNapoli24

Vi proponiamo uno stralcio del lungo articolo scritto da Vittorio Zambardino su Il Napolista: "Tutto in otto giorni: fischi per Cavani, fischi per Lorenzo Insigne, fischi per la squadra alla fine del primo tempo della partita con l'Athletic. 

I risultati di questi fischi sono nell'ordine: che il ricordo di tre stagioni di grandi gesti sportivi di Edinson Cavani va nel cestino dei rifiuti e resta sporcato per sempre.  Che il problema-Insigne, che appare aperto e conclamato e non da oggi, perché ha evidentemente ben altre cause, si ridurrà a un problema di "maturità" e "carattere". Quindi un problema in più per chi gestisce la squadra oltre che una evidente entrata alla cieca del pubblico nella vicenda. E infine il gesto infame, antisportivo, incompetente di aver fischiato undici giocatori nel momento di maggiore difficoltà. L'ideale per costruire un rapporto di fiducia e di sostegno. Come se a metà operazione i parenti del malato entrassero in sala operatoria a insultare il chirurgo. [...] Nessun dubbio che ieri sera Lorenzo meritasse la sostituzione. Quello che non meritava sono i fischi, nemmeno dopo il famoso "gesto". Ma come siete diventati sensibili: voi pretendete di dare il calcio dell'asino, nel senso del vigliacco che colpisce chi è a terra, e quelli devono anche subire? Un conto è un avvicendamento tecnico, altro è infierire su chi sta annaspando. Lo avete fatto e il ragazzo vi ha mandato a farvi fottere. E ha fatto bene. 

Solo un pubblico che non sa nulla di sport, nel senso che non lo ha mai praticato né seguito da vicino né vissuto nella sua difficoltà, nel suo stress, nel suo peso può far questo a cuor leggero. [...] Il pubblico del san Paolo questo è: incompetente, triste, arrabbiato, incapace di godere della propria storia e del proprio presente, drogato dall'ultima notizia di mercato, avvelenato di "papponismo", esigente verso la propria squadra come in un collegio prussiano, come mai nessuno di loro si permetterebbe di essere verso se stesso, i propri figli, la propria vita. "Napoletani" con se stessi, germanici con gli altri. L'espressione peggiore di una città che non capisce il lavoro degli altri ed è di cattivo umore perché si odia"

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