Il Roma - Gonzalo va via a testa bassa, col Cesena può toccare a Zapata

17.05.2015
13:00
Redazione

Mai che si potesse fare un discorso diverso, quest’anno. Solo che tutti questi errori, alla lunga andavano pagati e il Napoli li ha scontati tutti in Ucraina giovedì sera. Contro il Dnipro, ancora una volta, le scelte di Benitez hanno lasciato tanta perplessità prima e rabbia poi, davanti all’ennesima occasione sprecata. Un copione che, dall’inizio dell’anno, è stato già visto troppe volte. E che stavolta, però, è ancora più difficile da accettare. Nella pioggia di Kiev, gli azzurri hanno dimostrato i soliti problemi nell’affrontare una squadra così ben organizzata in campo, con una compattezza tale da sopperire ai limiti tecnici. Quelli evidenziati dal Napoli. Ma il tecnico spagnolo ha preferito relegare in panchina Hamsik, l’unico con buone doti di palleggio, per puntare su un più statico Gabbiadini: una seconda punta che offre anche l’alternativa della conclusione dalla distanza. Non proprio l’ideale contro una squadra come il Dnipro che ha fatto del gioco fra le linee il punto di forza per imbrigliare gli azzurri. Non è questa, però, la scelta che ha destato più scalpore. In una partita dove lo 0-0 qualifica gli avversari, sorprende come Rafa Benitez abbia preferito privarsi di Duvan Zapata. Il colombiano, che ha dimostrato di essere molto affidabile anche a partita in corso, sarebbe tornato molto utile, per dare quella profondità alla squadra che il solo Higuain spesso non è in grado di procurare. Al di là, peraltro, del discorso inerente alle cifre: Zapata, infatti, è tra i migliori in Serie A per il rapporto gol/minuti giocati (un gol ogni 103’). A ciò si aggiunga che, come l’allenatore ha già sperimentato quest’anno, i due possono tranquillamente coesistere in campo per le differenti caratteristiche, con il Pipita che è a suo agio anche abbassandosi di più. E lo sa, il tecnico spagnolo, perché con questa impostazione tattica il Napoli, tanto per fare un esempio, conquistò un pareggio fondamentale quasi allo scadere contro la Sampdoria lo scorso 1° dicembre, con gol proprio di Zapata. Invece Benitez ha preferito portare in panchina Jorginho, un calciatore che per caratteristiche, con ogni probabilità, non sarebbe servito in nessun caso al tecnico spagnolo. Infatti, se il Napoli avesse dovuto difendere un buon risultato, Gargano sarebbe stato sicuramente il cambio migliore per rinforzare il centrocampo; allo stesso modo, se invece gli azzurri si fossero trovati (come è successo) a dover tentare il tutto per tutto, l’ingresso di un centrocampista come Jorginho non avrebbe avuto alcuna utilità, ma era da preferirsi un innesto più offensivo. Dunque, nessuno meglio di Zapata, per provare ad inseguire quel sogno ormai sfumato.

Fonte : Malfitano - Il Roma
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