Il Roma - I soliti problemi del Napoli: difesa che prende gol e l'attacco che spreca

16.09.2014
16:30
Redazione

Anno nuovo, vita vecchia. È proprio il caso di dirlo. Così come nello scorso torneo di serie A, il Napoli anche in quello in corso sta mostrando i soliti problemi che non gli permisero di tenere testa a Juventus e Roma. Neanche è cominciato il ciclo delle sfide contro le cosiddette provinciali, che già gli azzurri si sono fermati. La sconfitta patita con il Chievo, seppur immeritata, ha confermato che Higuaìn e compagni hanno difficoltà nell’affrontare avversari che si chiudono in dieci dietro il pallone. Certo, le occasioni da gol non sono mancate ma quando tiri 33 volte in porta e non segni c’è bisogno di cambiare qualcosa. Non può essere solo sfortuna o bravo il portiere Bardi. Il fatto ancora più grave è che poi alla prima occasione subisci pure lo svantaggio. E a quel punto cadono le braccia e non si possono evitare i fischi di un San Paolo che fino alla fine ha sostenuto la squadra. Inutile dire che la colpa di una partenza pessima non è di Benitez. Ma di un apparato che proprio non ha la forza e il carattere di stendere subito l’avversario. Certo, se Higuaìn avesse segnato il rigore, a quest’ora staremmo parlando di altro. Di un Napoli a punteggio pieno e capace di poter correre per il tricolore assieme alle altre pretendenti. Purtroppo il Pipita ha sbagliato e a quel punto il Chievo ne ha approfittato. Soprattutto di un reparto arretrato che proprio non ha dato garanzie nelle quattro gare ufficiali di inizio stagione. Ben sei le reti subite e due le sconfitte patite. Il pari in casa col Bilbao è stato agguantato per la forza che ci ha messo Gonzalo mentre a Marassi col Genoa è prevalso finalmente il carattere. Nessuno vuole prendersela con i singoli ma è evidente che Albiol non è esente da colpe sulla rete di Maxi Lopez e neanche su quelle segnate dai baschi al San Mames nel preliminare di ritorno. L’ex Real Madrid sembra in crisi, non è più quel marcatore impeccabile che si era visto la passata stagione. Molto probabilmente sente il peso degli impegni troppo ravvicinati e dell’esclusione dalla Champions. E non è il solo. Anche qualche suo compagno sembra non stimolato come una volta. Va detto, poi, che Koulibaly è ancora un po’ acerbo per un campionato così difficile come la serie A. Magari diventerà il Thuram partenopeo ma lanciarlo subito nella mischia e dargli la responsabilità di gestire un reparto è stato troppo. Maggio sembra aver dimenticato come si crossa e come si eviti un avversario. Ha avuto una involuzione incredibile anche perché ormai, per il ruolo che deve coprire, non ha più la forza fisica di una volta. Dall’altra parte si è distinto Zuniga ma è troppo poco il suo apporto rispetto alle qualità che ha e a quanto guadagna. Non va dimenticato il grande assente: Pepe Reina. Rafael è bravo ma la sicurezza che dava lo spagnolo era tutta un’altra cosa. Il brasiliano è un virgulto che in prospettiva sarà uno dei numeri uno più forti al mondo ma per adesso anche lui, come Koulibaly, deve fare i conti con un impegno proibitivo. Se la difesa prende gol è anche colpa di un centrocampo molto leggero che copre poco. In occasione della rete di Maxi Lopez c’è Inler che non segue l’argentino diretto in porta. Jorginho, poi, fa quello che può ma con un muro davanti proprio non riesce ad esprimersi a grandi livelli. Manca la stazza fisica che Benitez reclamava già lo scorso anno. Per finire c’è un attacco che spreca troppo. Undici azioni nitide da gol non sono poche ma purtroppo neanche una volta è stata buttata la palla dentro. Come si può pensare di lottare per lo scudetto se non si batte un Chievo preso quasi a pallettoni. La davanti ci sono punteros d’elite ma nessuno sta dimostrando di essere tale. Callejon sembra turbato da chissà che cosa, Insigne non ne indovina una e Higuaìn fa quello che può nel deserto. Fortunatamente Hamsik ha fatto qualcosa in più del solito ma è servito a poco perché il Napoli è rimasto al palo.

Fonte : Caiazza - Il Roma
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