Il Roma - Insigne, capitano per una notte. Torna a segnare e si commuove

27.04.2015
13:50
Redazione

Questa sì che è proprio una bella storia. Quella di un un campionato subito iniziato e che sembrava già finito. Di una stagione che per qualcuno era addirittura già finita. Di un infortunio maledetto, di lavoro, sofferenza e voglia di ritornare. Lorenzo Insigne l’ha scritta senza sbagliare nulla. Subito col sorriso, appena il giorno dopo quel disgraziato 9 novembre a Firenze. La rottura del crociato sembrava potesse compromettere definitivamente la stagione. Ma così non è stato.

LACRIME DI DOLORE - Insigne ha lavorato duro per tornare presto. Proprio come le più rosee previsioni parlavano. Quattro mesi, magari cinque al massimo. E così è stato. L’attaccante è rientrato in campo quattro mesi dopo. Prima la convocazione e poi il ritorno vero e proprio il 4 aprile a Roma negli ultimi nove minuti di gioco. Da allora in campionato ha sempre fatto presenze, partendo titolare a Cagliari. Qualche minuto anche in Coppa Italia contro la Lazio e nelle due gare col Wolfsburg, dove ha giocato complessivamente per 60 minuti. Insigne sognava di giocare di nuovo titolare, ed è stato accontentato: ma non solo. L’assenza di Maggio squalificato e la panchina di Hamsik gli hanno consegnato un regalo inaspettato. La fascia di capitano è finita sul suo braccio. È stata la prima volta e l’emozione ha subito raggiunto livelli difficili da spiegare.

IL RITORNO - Ma stavolta le gambe non tremavano. Semmai frullavano. Il recupero anche atletico di Insigne è stato straordinario. Grande stato di forma, che si è visto in una partita con la Sampdoria praticamente perfetta. Novanta minuti in campo (come a Cagliari) con quella fascia che gli rendeva la serata prestigiosa e indimenticabile. Mancava qualcosa, però. E sì. Il primo e unico gol della sua stagione è arrivato in campionato. Cinque ottobre al San Paolo contro il Torino. Poi più nulla, a causa ovviamente del terribile imprevisto. Ci voleva allora, perché mancava solo questa gioia. Poteva fare un gran gol con la Lazio, ma è arrivato ieri con la Sampdoria. Una prodezza che ha freddato Viviano per il 3-1.

LACRIME DI GIOIA - Un gol dei suoi: voluto e sognato. Festeggiato con una corsa sfrenata sotto la curva. Poi le mani sul volto mentre il San Paolo esultava senza tregua. La commozione sul suo viso, le mani sulla faccia. Le lacrime per un momento che lui voleva ma che sapeva sarebbe stato difficile rivivere prima della fine di questa stagione. E invece è stato tutto vero: titolare, capitano, e anche in gol. Bentornato Insigne. Napoli aveva bisogno di te. E che siano solo sorrisi da oggi in poi.

Fonte : Scotto - Il Roma
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